Recensione: Zagor Darkwood Novels 1

Una nuova mini per Zagor
di Elio Marracci

ZAGOR DARKWOOD NOVELS 1
Autori: Moreno Burattini (testi), Giovanni Freghieri (disegni), Michele Rubini (copertina)
Formato: 64 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 3,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Con "dime novel" si fa riferimento a un genere di letteratura popolare di scarsa qualità e di basso costo, corrispondendo un "dime" a 10 centesimi di dollaro, che abbraccia vari generi, diffusasi negli Stati Uniti d'America a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Nella Philadelphia del 1860, per scrivere un'opera di questo tipo sulla vita di Zagor, il giornalista freelance Roger Hodgson, dopo aver raccolto molte storie di seconda mano, si rivolge ad un personaggio anonimo per avere qualche testimonianza diretta. Chi sia il narratore verrà svelata nell'ultimo episodio anche se ogni albo conterrà degli indizi che mano a mano delineeranno l'identità dell'oscuro protagonista.
Questa è la cornice dentro cui vengono ospitati i sei numeri di Darkwood Novels, miniserie di Sergio Bonelli Editore che racconta uno Spirito con la scure umano e profondo ma che si adatta perfettamente con l'eroe creato da Guido Nolitta e Gallieno Ferri.

Nella prima avventura del serial dal titolo “Gli occhi del destino”, scritta da Moreno Burattini, sceneggiatore di tutte le puntate, e disegnata da Giovanni Freghieri, già visto all'opera su Zagor: le origini, viene presentata Kendra, una figura femminile dalla personalità prorompente, in fuga dopo aver rubato soldi e informazioni preziosissime appartenenti a un ricco proprietario terriero che, come nella migliore tradizione della fiction, si scoprirà non essere chi sembra. La bellissima donna che si imbatte in Zagor, sulle sue tracce per conto di uno sceriffo, lo convince di essere una vittima delle circostanze e cerca il suo aiuto. Tra i due nasce una storia d'amore breve ma ricca di passione anche se il finale lascerà il lettore con l'amaro in bocca.

Se proprio vogliamo trovare dei difetti, che però non sminuiscono un'opera di grande impatto visivo ed emotivo, possiamo dire che i disegni di Freghieri e il frontespizio e la copertina di Michele Rubini, nonostante siano belli e ricchi di dettagli, sono molto moderni e quindi lontanissimi rispetto a quelli che si trovano nella collana regolare.
Anche il racconto, ricco di suspense e di colpi di scena, avrebbe avuto bisogno di un respiro più ampio per valorizzare maggiormente situazioni e personaggi.
Un'altra parte che aiuta ad entrare nel cuore della serie è il taccuino di Roger Hodgson, appunti in calce ad ogni albo che parlano di alcune vicende poco note della vita di Patrick Wilding.
Tutti questi aspetti, che rendono il re di Darkwood ancora di più un eroe a tutto tondo, anche se scontenteranno gli appassionati tradizionali, soddisferanno chi da una storia a fumetti cerca una svolta più adulta e al passo con i tempi.
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