Recensione: Snowpiercer (film)

Un'occasione sprecata
di Auron Firecam

SNOWPIERCER
Regista: Bong Joon-ho
Anno: 2013
Durata: 126 minuti
Provenienza: Corea del Sud, Stati Uniti, Francia
Cast: Chris Evans, Tilda Swinton, Song Kang-ho, Jamie Bell, John Hurt.

2031. Nel tentativo di arrestare la crescente minaccia del surriscaldamento terrestre, l'uomo ha finito per scatenare una nuova era glaciale. Quel che resta del genere umano viaggia a bordo di un portentoso treno rompighiaccio che sfreccia perpetuamente attorno al globo seguendo un percorso ad anello. Uno dei film più attesi dagli amanti del genere, paragonato a capolavori come Blade Runner e Matrix, delude al botteghino e si rivela essere un'opera mediocre, decisamente al di sotto delle aspettative, pompata sotto ogni aspetto da ottime iniziative pubblicitarie. Ma si sa che a paragonarsi a certi capolavori della storia del cinema, si finisce il più delle volte per darsi da soli la zappa sui piedi.  

Tratto dalla serie a fumetti francese Le Transperceneige (pubblicata anche in Italia proprio nel periodo di uscita del film in un unico albo dall'Editoriale Cosmo), Snowpiercer è arrivato nelle sale di tutto il mondo con la sua trasposizione cinematografica, diretta dal debuttante regista sudcoreano Bong Joon-ho, alla sua prima esperienza sul grande schermo.

Il film è fortemente caratterizzato dalla sua natura orientale, con i suoi pro e contro. E' sicuramente una pellicola diversa rispetto alle grandi produzioni hollywoodiane fatte di stereotipi e zeppe di effetti speciali, ma questa sua natura "cangiante", fatta di continui cambi di genere e atmosfera finisce spesso e volentieri per evidenziare le grandissime lacune di una sceneggiatura a tratti elementare e di una trama che, facendo un paragone con i vagoni del treno di cui parla il film, non si capisce spesso come riescano a stare assieme con un senso logico. Certe scene sembra siano state girate quasi a caso, per sopperire alla mancanza di una struttura solida e ben organizzata. Il ritmo, fondamentale in un film del genere, è gestito nel modo giusto per metà film, poi anche quello finisce per essere risucchiato dall'anima mutevole della pellicola e una buona idea di base, finisce per essere un' accozzaglia di situazioni che a malapena riescono a mantenere un filone logico.

La narrazione, dopo esser riuscita a coinvolgere lo spettatore per la prima mezz'ora, finisce per perdere credibilità con il progredire di una vicenda narrata in modo schematico. Ma la cosa di questo film che lascia veramente sbalorditi è l'imbarazzante bidimensionalità dei personaggi, mai veramente credibili, caratterizzati o approfonditi, a differenza di quello che avviene invece nella serie a fumetti, dove il lettore finisce per esser coinvolto proprio grazie allo spessore dei personaggi.

Appaiono più che evidenti i richiami ad altre opere di fantascienza, come il romanzo 1984 di George Orwell, il videogioco della  Irrational Games BioShock (soprattutto nella scena del vagone-scuola) e i già citati Matrix e Blade Runner.  

Un'idea originale, un bel messaggio per il pubblico, un'ottima fotografia, una buona colonna sonora e qualche bella scena non riescono tuttavia a fare di Snowpiercer quel capolavoro fantascientifico che era stato annunciato, al contrario, molto probabilmente finirà per essere uno dei tanti film del genere.

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