Recensione: Matana 3

Sotto la maschera di Matana...
di Umberto Rossolini

MATANA 3
Autore: Leo Ortolani (testi e disegni)
Formato: 32 pagine, b/n, spillato, 18x26, 3 €
Editore: Panini Comics

Matana è il nuovo fumetto di Leo Ortolani. Nuovo, possiamo dire, anche per il genere ancora inesplorato dall’autore, quello western, ma allo stesso tempo classico in quanto mantiene lo stesso stile di Rat-Man, opera che ha impegnato l’autore per quasi tre decenni, in un periodico che ha saputo divertirci come poche altre pubblicazioni sono riuscite a fare. Per quanto già dall’introduzione si dichiari che Leo voglia lasciarsi il passato alle spalle, in realtà in Matana vi è molto di quello che abbiamo già visto in precedenza dello stesso autore, e non è detto che questa sia una cosa negativa, anzi! Il protagonista, Matana, è praticamente un alter ego del famoso ratto nato nel 1989.

La satira ruota spesso intorno a quei temi tanto discussi nel mondo di oggi, come razzismo e identità di genere. Il tutto senza mai dimenticare la parodia dei film western e spaghetti western in particolare (da Django ai film di Leone), con i loro personaggi spesso taciturni e ombrosi, le numerose frasi non dette e i mille momenti topici, sempre smorzati da Leo con freddure nonsense. Insomma, come potrete già intuire, il fumetto è, dall'inizio alla fine, pieno zeppo di battute.

La storia però ha una direzione ben precisa: la cattura di El Muerto, il grande cattivone, da parte di Matana e il suo gruppo. In questo numero si richiede anche l’aiuto di Don Alejandro, uno strano personaggio a dir poco inquietante. Ogni singolo albo mostra il proseguo di questa vicenda e nonostante questo terzo numero si presenti come di transizione, con pochi personaggi presentati ed interamente ambientato all’interno della dimora di Don Alejandro, Ortolani ci lascia in sospeso con un colpo di scena finale.

Ma è Rat-Man il vero protagonista del racconto. Pardon, Matana! Ma forse, chissà, è proprio l'Uomo-Topo che ha cambiato nome... O forse no! Questa ambiguità rappresenta uno dei punti di forza dell’autore, che trova un’ennesima conferma con questa storia decisamente piacevole alla lettura.
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