Recensione: Brendon 57

Tremila regine per gli Sterminatori
di Claudio Zen

BRENDON 57
Autori: Claudio Chiaverotti (testi), Giuseppe Ricciardi e Ernesto Pugliese (disegni), Massimo Rotundo (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 3 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Con i disegni di Ricciardi, coadiuvato alle matite nelle ultime dieci pagine da Ernesto Pugliese (prossima new entry della testata), Chiaverotti racconta una storia di odio e violenza che supera la barriera della morte. Brendon vince, sconfigge la setta, uccide il loro sacerdote, ma il desiderio di vendetta di costui non termina con la sua morte.

Chiaverotti pescando dalla mitologia dei nomadi del deserto (di sua creazione) ci narra una storia nera seminando false piste. Con un colpo di scena forse un po’ prevedibile, ma ben congegnato, ci regala un finale in cui si respirano atmosfere blues da delta del Mississipi con vaghi echi di magia cajun. Bello il “taglio” paranoico di Brendon: vittima di attentati alla sua vita in più di un’occasione, sospetta e diffida di tutti, anche del cavaliere di ventura suo compagno fermatosi, come lui, a Damtown, che pure dovrebbe rispettare il codice dei cavalieri. Ancor più bello, il personaggio di Abigail sfaccettato a tutto tondo in poche battute.

Le tavole di Ricciardi sono pulite, dettagliatissime, potenti nel lungo prologo che racconta l’ascesa degli Sterminatori prima e la loro sconfitta poi. Le matite di Pugliese si coordinano bene con questo stile, ma aspettiamo di vederlo su un albo tutto suo per poterlo giudicare pienamente. 

L’atmosfera creata da sceneggiatore e disegnatori è la cosa che più ci è piaciuta. Perfettamente bilanciata, rende l’albo estremamente godibile. Storia e tavole”procedono di pari passo e nessuna delle due parti soverchia l’altra. E questo non è poco. Ottima fattura.
Piacevole.
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