Recensione: Superman 5

Chi è il bambino di Krypton?
di Roberto Serafinelli

SUPERMAN 5
Autori: Kurt Busiek, Geoff Johns e Richard Donner (testi), Carlos Pacheco e Adam Kubert (disegni)
Formato: 48 pagine, colore, spillato, 17x26, 2,95 €
Editore: Planeta DeAgostini

Continua in questo albo la trama imbastita da Donner e Johns iniziata sullo scorso numero. Si infittiscono i misteri intorno all’origine del bambino proveniente da Krypton, e si iniziano ad apprezzare i cambiamenti apportati dalla coppia al “background” del personaggio.

Innanzitutto bisogna segnalare la scelta di inserire nel fumetto elementi provenienti dal primo lungometraggio dedicato all’Azzurrone (diretto proprio da Richard Donner). L’ologramma di Jor-El e la Fortezza della Solitudine costituita da cristalli kriptoniani sono solo alcuni degli elementi inseriti ella continuity di Superman. E mentre a qualche purista questi piccoli cambiamenti possono dare fastidio, la storia prosegue verso una buona strada, ridando freschezza a un personaggio che negli ultimi tempi, Azzarello a parte, aveva sofferto tantissimo il forzato inserimento nella saga “Crisi Infinita” e la conclusione degli ottimi cicli di Kelly e Loeb. I disegni di Adam Kubert sono buoni, anche se quest’ultimo non è ancora ai fasti dei suoi passati lavori per la Marvel.

Per quanto riguarda invece la trama tessuta da Busiek per l’altra serie, Superman, bisogna dire che non brilla per originalità. Anzi, di scenari post apocalittici come questo in passato se ne sono visti in quantità industriali, e questo non ha nulla più delle tante storie sui generis che l’hanno preceduta. Storia assolutamente banale e inutilmente impreziosita da un Pacheco in forma non proprio eccezionale.
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