Recensione: Something is Killing the Children 1-2

La forma della paura
di Matteo Spadini

SOMETHING IS KILLING THE CHILDREN 1-2
Autori: James Tynion IV (testi), Werther Dell'Edera (disegni), Miquel Muerto (colori)
Formato: 128 pagine, colore, brossurato, 16,7x25, 15 €
Editore: Edizioni BD

"Can you see like a child?
Can you see what I want?"

Inizia tutto ad Archer’s Peak. Un gioco di bambini, la voglia di sentirsi grandi. Il bosco. Qualcosa di malvagio, che gli adulti non sembrano in grado di vedere, si annida fra la natura nel buio della notte. Un privilegio concesso unicamente ai ragazzini; all’inizio senti il rumore, poi, se sei sfortunato, riesci a vedere quelle cose di sfuggita prima di essere massacrato. Se ti dice bene, muori all’istante e diventi cibo per le piccole ombre. La disperazione, invece, sarà l’unico cibo per i loro parenti.

Un allegro quadretto, non c’è che dire. Un’affascinante, tremenda, chiassosa creatura ideata da James Tynion IV e (il nostro) Werther Dell’Edera, che prende il nome di Something is Killing the Children. Che, ci piace farlo notare, non è stato toccato nella versione italiana curata da Edizioni BD; spesse pagine che emanano forte odore di terrore e sapore di sangue. I colori di Miquel Muerto (vi invitiamo a cercare i suoi lavori) minacciano continuamente i nostri occhi e marchiano i personaggi; il verde di Erica (parleremo di lei, inevitabilmente) ci rasserena anche quando si macchia di rosso. Il rosso del suo più esperto collega ci riporta in altri terreni, ricordandoci quali sono i colori del bene e del male, per eccellenza. Il nero, nerissimo bosco sommerge i colori e spezza le giovani vite. 

Il primo volume, "Non Andate nel Bosco", sapeva molto di mistero e scortava le nostre domande verso un finale preparato a dovere. Tosto, pesante, spogliato di alcuni filtri che c’erano stati fino a quel momento. La natura di Erica, la ragazza straniera che probabilmente diventerà di casa dalle parti di Archer’s Peak, viene in parte messa a nudo, e il suo personaggio, pian piano, inizia a prendere quella forma iconica che troveremo in pieno nelle tavole del secondo numero. Dell’Edera sembra averla conosciuta, ascoltata e, in un certo senso, capita. La splash page al giro pagina, contenuta ne "La Casa del Massacro" (il secondo volume), è lì a testimonianza dell’immensa forza caratteristica di Erica e, se ce ne fosse ancora bisogno, del grande talento del disegnatore italiano. E qui, dove la carne al fuoco brucia di più e la trama si addensa, la sceneggiatura di James Tynion è ancora più solida; aumentano gli elementi, gli eventi, gli attori in scena ma continua a grondare sangue, e la terra si bagna delle lacrime di chi non comprende ma vorrebbe rendersi utile. Il nero del bosco si espande, come la storia che abbiamo fra le mani. Riuscire a vedere ciò che vedono i bambini potrebbe essere la soluzione ma, forse, sarà necessario scavare in profondità. Magari, dentro la natura del mondo adulto. 

 "Can you see like a child?
Can you see what I want?
I wanna run through your wicked garden..."
Wicked Garden - Stone Temple Pilots
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