Recensione: Kang & Kodos

One-shot per gli alieni dei Simpson
di Antonio Di Carlo

KANG & KODOS
Autori: Ian Boothby, David Degrand, Max Davison, Shane Houghton e Terry Delegeane (testi), Jacob Chabot, David Degrand, Mike Rote, John Delaney e Jason Ho (disegni), Art Villanueva e Nathan Hamill (colori), Jason Ho (copertina)
Formato: 30 pagine, spillato, colore, 17x26, 3,99 $
Editore: Bongo Comics

Quattro storie con protagonisti Kang e Kodos dove a turno e per motivi diversi vengono rapiti Nelson, Milhouse e Bart ("The big Kang theory"), il professor Frink ("Spit happens") e Cletus ("Hillbilly Abductshun").
Spin-off del fumetto dei Simpson pubblicato dalla casa editrice creata dallo stesso Matt Groening, Kang and Kudos è un one-shot dedicato ai simpatici e bavosi alieni striscianti dal testone gigante che fanno spesso capolino nelle puntate televisive dei Simpson dedicate ad Halloween che risultano, ovviamente, carismatici anche se considerata la natura più commerciale che sperimentale del prodotto ritmo e freschezza spesso ne risentono specialmente nel meccanico ricorso a determinate battutacce (come, per esempio, quella politica di Teen Cosmos "Non mi scioccare... Ho votato per Kang", scritta sul bumper sticker, ovvero adesivi da paraurti, offerto come bonus omaggio); ad ogni modo, non mancano momenti riusciti come quelli con il professor Frink ed il bifolco Cletus nel secondo e quarto segmento dell'albo. Per il resto i disegni si contraddistinguono per le cromature fedeli ai colori vivaci della serie TV, in particolare quelle di "The Bing Kang theory" ad opera di Art Villanueva, collaboratore storico della Bongo, che sono di gran lunga le migliori.
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