Recensione: Marvel Integrale - Gli Incredibili X-Men 11

Claremont-Byrne, la Storia
di Umberto Rossolini

MARVEL INTEGRALE: GLI INCREDIBILI X-MEN 11
Autori: Chris Claremont (testi), John Byrne (disegni)
Formato: 96 pagine, colore, brossurato, 16x21, 4,90 €
Editore: Panini Comics

Parlare di Claremont è sempre complicato. Grandissimo è il suo retaggio sulla testata Uncanny X-Men che, secondo molti, mai più ha raggiunto gli apici di quel periodo. E indiscutibilmente il suo nome è legato alla serie mutante. Soprattutto perché l’autore ha saputo costruire una trama di ampio respiro, che potesse coinvolgere non solo i membri del team, ma anche altre figure esterne al gruppo mutante, che di volta in volta andavano ad influire nelle loro vicende. Inoltre, indimenticabile è lo stile di narrazione, nel quale gli eventi si susseguono in più di un albetto americano, ma sempre mantenendo la possibilità di leggerli separatamente, e in ogni numero abbiamo una o due pagine che ci ragguagliano su quanto accaduto in precedenza: per questo motivo vediamo spesso gli X-Men partire per un viaggio e non tornare al loro quartier generale per parecchi numeri della serie. Altrettanto particolare, agli occhi del lettore contemporaneo, può sembrare l’eccessiva verbosità del fumetto, fatto di una lunga serie di balloon, non sempre dialoghi, spesso lunghi pensieri, discorsi volti all’introspezione che potrebbero far storcere il naso ai nuovi lettori. Va però ricordato che questo fa parte dello stile stesso della Marvel dell’epoca, stiamo infatti parlando degli anni '80, periodo in cui le serie Marvel si rivolgevano ad un pubblico di adolescenti e spesso bambini, quando ancora erano lontani i comics che oggi cercano di copiare le serie TV. Nello stesso stile (anzi, forse più un rimando alle primissime storie della Casa delle Idee), possiamo rivedere l'Osservatore in un numero di questa raccolta, il quale ci introduce ai successivi eventi, salvo vederlo interagire con gli X-Men poche pagine dopo. Una caratteristica abbastanza inusuale, rispetto a tante produzioni del periodo, visto che raramente è possibile vedere Uatu direttamente coinvolto.
Decisamente inusuale è poi il turnover fra i vari membri del gruppo, che vuoi per problemi personali, vuoi per morti improvvise (spesso veramente inaspettate), scompaiono dalle scene. Insomma uno stile di narrazione che ha fatto decisamente storia. Non va poi dimenticato come alcuni numeri siano incentrati su specifici personaggi: proprio in questo piccolo brossurato abbiamo un’importante svolta nell’evoluzione del rapporto di coppia fra Jean Grey e Scott Summers, relazione decisamente travagliata, fatta di molti momenti in cui i due si sono trovati separati dalle loro vicende, e non dobbiamo scordarci di come l’innamoramento di Logan nei confronti di Jean sia già ben delineato dallo stesso Claremont. Proprio in questo numero possiamo leggere le conseguenze del fatto che Jean ospiti dentro di sé il potere della Fenice.

Pure il disegnatore che accompagna Claremont, John Byrne, ha una fama niente male. Qui era mostruosamente all'apice della sua carriera, un apice che è durato parecchio se ripensiamo a quanto svolgerà successivamente per la concorrente DC Comics. Volti e anatomie bellissime, sono quelle che questo autore sa regalarci. Una capacità nel dare espressività ai personaggi che ha fatto storia. Questa caratteristica, a nostro parere, viene messa particolarmente in luce nel saperci raccontare le vite tormentate degli X-Men, cosicché nei momenti di loro più grande sgomento, sappiamo ben riconoscere grazie alle sue matite, il loro tormento ed identificarci in loro.

Insomma, non possiamo che consigliarvi di recuperare queste storie. Con due così, non dovreste assolutamente perdervi questa "Integrale".
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