Recensione: Sharkey il Cacciatore di Taglie

Millar e Bianchi nello spazio
di Jose Maniette

SHARKEY IL CACCIATORE DI TAGLIE
Autori: Mark Millar (testi), Simone Bianchi (disegni)
Formato: 168 pagine, colore, cartonato, 17x26, 20 €
Editore: Panini Comics

Mark Millar è incontestabilmente il gran maestro delle miniserie prodotte in catena di montaggio e affidate ad artisti di gran talento. La sua creatività è in effervescenza continua e si circonda di nomi altisonanti: Sharkey, la sua nuova creazione (pubblicata da Panini) non fa eccezione. Ecco quindi nella partita Simone Bianchi, uno dei disegnatori europei più dotati della sua generazione, sempre più raro da qualche anno.

Sharkey è il nome di un cacciatore di taglie intergalattico. Sommerso dai debiti, ogni missione può permettergli di restare a galla. Nel frattempo viaggia nel cosmo a bordo di un vecchio furgoncino di gelati trasformato in astronave. Fisicamente, è un Freddie Mercury viola. con un alopecia che gli ha risparmiato il cranio intorno agli orecchi. Lo incontriamo tranquillamente seduto in un bar, mentre si sta facendo rimorchiare da una cliente strana ma carina, la cui ambizione nella vita è diventare una creatura meccanica un intervento chirurgico dopo l'altro, e contemporaneamente cerca di fermare un criminale capace di sdoppiarsi in 38 piccole versioni di sé stesso che proveranno a fuggire, ovviamente, 

Fin dall'inizio, è un buon Mark Millar: è estremamente simpatico e accattivante, anche quando appare un ragazzino che chiede l'aiuto di Sharkey (che si sente un po' responsabile, e si capisce), o il concorrente del nostro eroe, anch'egli cacciatore di taglie, dai modi speditivi e singolari. Ma i personaggi sono velocemente spazzati via, l'azione e la violenza prendono la scena su ogni tentativo di vero approfondimento. E se in realtà avesse ragione Millar e questo tipo di comic-book fosse soprattutto del divertimento allo stato puro?

Ebbene, non è solo questo. Pagina dopo pagina, verrà sviluppato il rapporto tra Sharkey e il suo piccolo protetto, e il ragazzino, utilissimo quando viene messo al posto di pilotaggio, sarà una peste talvolta orripilante e anche un'inaspettata risorsa, capace alla fine di lasciare il segno nello corazza machista dell'eroe. Millar ci racconta anche dei defunti amori di Sharkey, che si ritrova a far squadra con una vecchia fiamma, e delle rivalità mortali tra cacciatori di taglie, pronti a tutto, tra tradimenti e colpi di scena, per intascare il malloppo promesso e acciuffare i criminali o ladri più ricercati della galassia. Una storia classica nella forma, niente di molto innovativo, ma è un'avventura, quella vera.

Quel che rende unico l'insieme, in fin dei conti, oltre a un humor non convenzionale, è un Simone Bianchi che crea un'atmosfera futurista e opprimente, in una specie di mondo tecno-organico impressionista, con una tavolozza di colori e texture freddi, che è veramente bello da vedere.
Anche solo per l'aspetto grafico, vi raccomandiamo Sharkey, dove troverete anche un montaggio audace delle tavole, una vera opera personale e brillante, artisticamente parlando. Non sarà la lettura dell'anno, ma nell'insieme è riuscita e e ben assemblata.
Share on Google Plus

About ComicsViews

0 commenti:

Posta un commento