Recensione: JLA: Il chiodo

I fumetti di supereroi, quelli belli
di Alessandro Neri

JLA: IL CHIODO
Autori: Alan Davis (testi e disegni), Mark Farmer (inchiostri), Patricia Mulvihill (colori)
Formato: 144 pagine, colore, cartonato, 17x26, 13,99 €
Editore: Lion Comics / Eaglemoss

A causa di un chiodo (quello del titolo) conficcatosi in una ruota del loro furgoncino, i Kent non sono mai arrivati nel luogo in cui si schianta la navicella di Kal-El. Il risultato è un mondo senza Superman, un mondo DC più oscuro di quello che conosciamo, nel quale Luthor è sindaco di Metropolis e i metaumani sono accusati di essere degli alieni che vogliono invadere la Terra.

Rifinita la caratterizzazione degli eroi. C’è Wonder Woman, accusata da Hawklady di occuparsi più del suo aspetto che della crisi incombente. C’è Aquaman, che rivendica i mari e gli oceani in continuazione. E poi c’è Batman. Come gli altri eroi anche lui è portato all’estremo. Batman è sicuramente già di per sé uno dei personaggi più belli di tutto il mondo dei comics, ma qui Alan Davis gli dà anche qualcosa in più, se possibile. Il Pipistrello, ancora più cupo e solitario, risulta la parte più interessante de Il Chiodo, lui che, colpito da gravi lutti, si fa giustizia da solo, accecato dall’estremo dolore. E per gli irriducibili dell’Uomo d’Acciaio... Potreste comunque avere una gradita sorpresa!

Insomma una miniserie godibile, anzi, proprio bella, piena zeppa di riferimenti (comprensibilissimi ai più, non alla Grant Morrison) alla storia DC, Davis fa un capolavoro ai testi e soprattutto con i disegni, classici, lontani dalla moda dei comics mangoidi alla McGuinness, sono precisi, pieni di forza, rafforzati dagli iinchiostri puliti del fedele Farmer e dai colori accesi della Mulvihill.

All’epoca della sua prima pubblicazione, nel 1998, Il Chiodo era sicuramente una storia che portava una ventata fresca nel mondo dei supereroi. La morte di diversi eroi, un Batman assassino, la diffidenza nei confronti di questi superprotettori, Lex sindaco, sono tutte tematiche che allora erano percepite come nuove o quasi. Ma ormai nella continuity ufficiale abbiamo visto morire così tanti eroi che neanche ci ricordiamo di tutti (ne muoiono un paio al mese tanto per creare "l'evento"), Luthor è stato Presidente degli USA, la paura dei metaumani è da sempre il soggetto preferito della Marvel, ma si è già visto anche in casa DC, come, in tempi recenti, in Crisi Infinita con una Wonder Woman assassina.

Dopo Il Chiodo uscì negli States Un altro Chiodo (Another Nail), sempre di Davis. Racconta quello che è successo dopo queste prime avventure, ma l’autore britannico non sembra particolarmente ispirato in questo secondo opus per quanto riguarda i testi. Una storia un po’ sotto tono e non imperdibile, a meno che non si sia proprio dei grandi fan delle battaglie intergalattiche con Darkseid, Big Barda, Mister Miracle e il Corpo delle Lanterne Verdi. Altrimenti meglio fermarsi a questo piccolo capolavoro che EaglemossRW Lion ripropongono - dopo averlo già stampato nel 2012 in "Grandi Opere DC" (e dopo la sua prima pubblicazione italiana da parte di Play Press sul Play Magazine nel 1998) nel n.71 della collana "DC Comics - Le grandi storie dei supereroi". Il prossimo numero conterrà proprio Un altro Chiodo.
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