Recensione: Kor-One

Quel pugile di Ade
di Emiliano Berdini

KOR-ONE
Autori: Ade Capone (testi), Roberto De Angelis e Alessio Fortunato (disegni), Roberto De Angelis (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 19x21, 3 €
Editore: Editoriale Cosmo

"Non ci sono mai stato, ma l'Australia mi ha sempre profondamente affascinato".

Con questa frase Ade Capone iniziava l'introduzione alla nuova edizione di Kor-One, per la prima volta pubblicato in edicola da Editoriale Cosmo.

Fa male rileggerla ora, fa male perché Ade non c'è più, improvvisamente portato via dall'affetto di tutti noi. Non potrà più visitare quel luogo, l'Australia, che per lui ha sempre rappresentato il punto di restart ideale per raccontare di uomini che avevano perso tutto e volevano ricominciare.

Ma ci restano le sue storie.

E Kor-One è un perfetto esempio di quello che Ade amava scrivere gettando un occhio sempre sul futuro, senza mai fossilizzarsi troppo sui classici stilemi del fumetto popolare italiano.

L'anno della prima pubblicazione di Kor-One è il 1991 (a puntate sulla rivista L'Eternauta), e non era così usuale trovare storie a fumetti nelle quali si parlasse di cibernetica, biotecnologia e droidi (Nathan Never sarebbe arrivato di lì a poco).

Kor-One è per l'appunto un androide da combattimento di prima generazione, costruito con circuiti elettronici, e specializzato nella boxe. Era il migliore, fino all'arrivo dei droidi di nuova generazione, con circuiti biologici e molto più potenti che lo renderanno obsoleto fino al disuso.

Ma siamo nel deserto australiano, terra di cercatori d'oro e di uomini in cerca di nuove (o ultime) occasioni. Sarà uno di questi uomini a ridare vita a Kor-One, offrendogli nuovi obiettivi e di conseguenza dandoli a sé stesso.

L'omaggio nei confronti del Rocky di Sylvester Stallone è dichiarato fin da subito, ma in questa storia troveremo i semi che porteranno poi al concempimento di Lazarus Ledd, personaggio chiave del fumetto italiano anni '90 e che Ade scriverà per 17 lunghi anni, cosa mai riuscita prima per un albo fuori dalla scuderia Bonelli (dove lo stesso Ade si era forgiato scrivendo splendide storie di Zagor).

Ai disegni della miniserie originale Ade volle il talentuosissimo Roberto De Angelis, che di lì a pochi anni sarebbe diventato una colonna portante di Nathan Never.

In questa edizione (riveduta e corretta in qualche dettaglio rispetto all'originale) troviamo anche il prologo della saga che Ade scrisse qualche anno dopo (per l'etichetta Liberty, da lui stesso fondata) e disegnata da un altro astro nascente dell'epoca, Alessio Fortunato, uno dei tanti esempi della grande capacità di talent scout dell'autore emiliano, sempre pronto a sperimentare giovani disegnatori sulle proprie pubblicazioni.

Ci auguriamo che dopo Kor-One, Erinni e Requiem, la Cosmo abbia la possibilità di dare alle stampe altre storie di questo autore, meritevoli di essere (ri)lette dal vasto pubblico delle edicole.
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