Recensione: Il Grande Diabolik 1/2014

Un grandissimo Diabolik
di Elio Marracci

IL GRANDE DIABOLIK 1/2014
Autori: Mario Gomboli e Tito Faraci (soggetto), Tito Faraci (sceneggiatura), Giuseppe Palumbo (disegni e copertina), Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi (disegni di collegamento)
Formato: 196 pagine, b/n, brossurato, 16,5x21, 4,90 €
Editore: Astorina

Tra le numerose collane della casa editrice milanese Astorina, aventi come interprete principale il personaggio di Diabolik, spicca Il grande Diabolik, una pubblicazione composta da tomi di grande formato e dal maggior numero di pagine rispetto a quello delle tre testate "base" dedicate all'eroe creato nel 1962 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani. Queste caratteristiche fanno si che questi albi contengano storie dalla trama molto articolata in cui, in alcuni casi, si approfondiscono eventi e personaggi legati al passato dei protagonisti della serie.

Rispetta queste peculiarità anche "La vera storia dell’isola di King", avventura uscita nelle edicole e nelle fumetterie italiane nel mese di aprile. Scritto da Mario Gomboli, che ne ha curato il soggetto, e Tito Faraci, questo episodio narra con estremo rigore filologico, partendo dalle vicende presenti nel volumetto del 1968 dal titolo "Diabolik, chi sei?", approfondendole ed arricchendole con alcuni eventi tratti da altri numeri della collana e alcuni inventati, il passato di King, che raccolse Diabolik, reduce da un naufragio, quando era ancora in fasce, lo allevò, lo addestrò e lo rese un ladro e un assassino.

Ai disegni troviamo nuovamente Giuseppe Palumbo, che con il suo segno morbido e ricco di particolari, è autore di flashback che mostrano al lettore gli accadimenti che hanno portato un soldato a diventare capo di una potente organizzazione criminale. Nonostante poi i tratti delle ambientazioni e degli attori delle vicessitudini narrate siano molto rispettosi del passato, le tavole del disegnatore di Matera, che si caratterizzano anche per una sapiente regia ed un ottimo montaggio delle vignette, li reinterpretano e li rendono maggiormente leggibili.

Anche per questo numero speciale, com'è ormai consuetudine, si è scelto il binario della doppia trama. Dotati di un segno classico ma che allo stesso tempo risente di influssi moderni come un forte richiamo all'animazione giapponese, Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi sono stati infatti chiamati a realizzare una storia, che fa da cornice ai flashback, ambientata nel presente, dove Diabolik ed Eva sono intenti a realizzare un colpo ai danni del ricettatore Matteo Sorben.

Un'ultima curiosità da segnalare infine è che all'inizio e alla fine dell'albo troviamo una prefazione e una postfazione in cui sono riportate le parole con cui il ladro in calzamaglia nella sua biografia ricorda il personaggio di King e la sua isola e i numeri del serial a fumetti in cui è apparso e che hanno ispirato la narrazione.

Possiamo quindi affermare, senza dimenticare anche il costo contenuto e una carta di buona qualità, che questo volume, la cui lettura può essere considerata un buon punto di partenza anche per chi voglia cominciare a prendere familiarità con Diabolik, non possa mancare negli scaffali sia degli appassionati di letteratura noir che di quelli di buon fumetto.
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