Focus: Masamune Shirow 2 - Appleseed

Segue da
Focus: Masamune Shirow 1 - Black Magic

Il seme dell'utopia
di Alberto Gallo

Masamune Shirow non è tipo da girarsi i pollici e, nei due anni successivi all’incontro con il presidente della Seishinsha Harumichi Aoki, prosegue senza sosta la collaborazione con Atlas. Tra il 1983 e il 1985, sulla fanzine appaiono in rapida sequenza i manga Opional Orientation, Battle on Mechanism, Metamorphosis in Amazoness, Arice in Jargon e Bike Nut. Tutti lavori amatoriali, spesso brevi o prodotti in cooperazione con gli altri autori della rivista, ma, man mano che la produzione s’intensifica, lo stile acerbo delle prime opere lascia rapidamente spazio ad un disegno sempre più maturo e personale.

Il fatidico 1985 è a un passo e Shirow gli corre incontro rispettando in pieno la tabella di marcia. Con la laurea in tasca, torna a vivere nella tranquillità della sua Kobe, dove ottiene una cattedra come insegnante d’arte presso le scuole serali. Un posto fisso, un lavoro sicuro, ma l’idea di abbandonare il fumetto non lo sfiora nemmeno. I manga sono ormai diventati la sua passione più grande, non può rinunciare dopo l’intensa fase di rodaggio del periodo universitario. In quegli anni il presidente Aoki ha continuato a tenerlo d’occhio, seguendo in tempo reale i progressi del suo pupillo. Così, quando i due s’incontrano, non ha dubbi: inutile fargli fare la classica gavetta da assistente nello studio di un altro mangaka, sa che quel ragazzo è un talento puro e gli dà la possibilità di scrivere e disegnare una storia tutta sua. È il 1984 e la vita dell’artista cambia completamente, diventando un’esistenza dalla doppia identità in cui corrono due carriere parallele: di sera è il professor Masanori Ota, di giorno è il mangaka Masamune Shirow.

Chissà se in quei due anni Shirow ha pensato con quale manga avrebbe potuto presentarsi al pubblico per inaugurare la sua carriera da professionista. Nessuno può dirlo, ma una cosa è sicura: c’è un libro che lo ha impressionato ed è da lì che prende spunto. S’intitola Il mondo nuovo (Brave New World) ed è stato scritto nel 1932 dallo scrittore inglese Aldous Huxley. È un romanzo fantascientifico di carattere distopico, ambientato in un futuro in cui la Terra è governata da dieci “controllori” e la società è gestita tramite pratiche come il controllo mentale, con l’unico scopo di ottenere una selezione eugenetica del genere umano. Temi che Shirow ha già parzialmente esplorato in Black Magic e che ora potrebbe ampliare, approfondire, sviluppare in modo più complesso e maturo. Nasce così un fumetto destinato a diventare una pietra miliare nella storia dei manga di fantascienza: Appleseed. L’epoca dei gloriosi robottoni di Go Nagai è finita da un pezzo, non è più ora di razzi missile con circuiti di mille valvole. Shirow lo sa e porta idealmente a compimento un processo di trasformazione iniziato da Leiji Matsumoto e proseguito con titoli come Gundam e Macross. Con Appleseed, il pubblico giapponese si rende definitivamente conto di ciò che avevano già capito i venticinque lettori di Atlas e quelli molto più numerosi di Akira: la nuova fantascienza ha un volto cyberpunk.

Alla fine della terza guerra mondiale, le città sono ridotte ad ammassi di macerie. Per riformare e unificare le nazioni, l’Ufficio di Amministrazione Generale avvia la costruzione di Olympus, una città multirazziale fondata su ideali utopistici in cui la società possa vivere pacificamente. Olympus è governata dai biodroidi, umanoidi dotati di Intelligenza Artificiale guidati dal Gaia, un supercomputer con il compito di mantenere ordine ed equilibrio. La giovane Deunan Knute e il suo compagno, il cyborg Briaeros Hecatonchires, sono due ex soldati delle S.W.A.T. che si aggirano tra le rovine fino a quando incontrano Hitomi, una ragazza incaricata di portare ad Olympus tutti i sopravvissuti ancora dispersi dopo la guerra. Quando giungono in città, i due capiscono che, dietro la patina di perfezione, Olympus nasconde ben altro: l’80% degli abitanti è infatti composta da cloni, biodroidi preprogrammati, e la pace è frutto di un sistema pilotato dalla liberalizzazione senza limiti delle biotecnologie. Gli abitanti sono animali rinchiusi in uno zoo di cui loro stessi hanno costruito la gabbia, un ambiente in cui Deunan e Briaeros sono due tra le tante pedine di una mano oscura impegnata in misteriose manovre politiche. La città della pace è il luogo più pericoloso in cui si siano mai trovati. Una città di cui proprio loro due dovranno decidere le sorti.

“Penso alle mie opere come fossero dei figli, per me sono tutte preziose allo stesso modo e non sono in grado di dire quale sia migliore. Ma nel complesso credo che Appleseed si distingua maggiormente”. Basterebbe questa dichiarazione per far capire quanto Shirow sia legato al suo primo manga da professionista. Il motivo è facile da individuare: belle donne, landmates, nomi ripresi dalla mitologia greca, città futuristiche e mezzi tecnologicamente avanzati fusi a riflessioni filosofiche su libertà, sicurezza nazionale, ruolo della tecnologia nella società e destino del genere umano. In Appleseed ci sono tutti i temi tipici della produzione di Shirow, che qui rielabora alcuni spunti visti in Black Magic e nei suoi ultimi manga apparsi su Atlas. La ricerca dell’utopia attraverso la creazione di un’utopia funzionale diventa il cuore dell’opera, il fulcro su cui ruota l’intera storia e che alimenta continue riflessioni, in un turbine di spunti esistenziali e filosofici rari da trovare in qualsiasi fumetto e a maggior ragione nel fumetto di un autore così giovane. Appleseed è fantascienza spirituale a tutti gli effetti e nel titolo fa riferimento all’ambientalista americano Johnny Chapman, soprannominato Johnny Appleseed per la sua abitudine di piantare meli nelle regioni selvagge del West. A differenza dell’umanista Thomas More, secondo cui è impossibile raggiungere l’utopia lasciando un significativo grado di libertà ai cittadini, Shirow crede che non si possa arrivare all’utopia costringendo gli individui a cambiare la propria personalità. Per lui l’utopia è raggiungibile solo attraverso la via della tolleranza, in netta contrapposizione alla visione dei governatori di Olympus, che ipotizzano addirittura di sostituire ogni essere umano con un biodroide. Ma in Appleseed niente è positivo o negativo a prescindere. Spesso il lato buono e il lato cattivo di un concetto sono semplici punti di vista della stessa cosa, situazioni in cui nessuna delle due parti è corretta a livello assoluto. In un fiume di descrizioni tecniche su mezzi meccanici e tecnologia futuristica, Shirow segue questa linea analizzando ogni situazione sotto entrambi gli aspetti senza mai cadere nell’errore di dare risposte definitive. Del resto non è il suo compito, non può dare risposte che non esistono. Ognuno può cercare le proprie, magari dopo essersi posto ulteriori domande. Analizzando l’opera sotto questa luce, l’obiettivo dell’autore appare chiarissimo: Appleseed è uno strumento nato per stimolare il lettore a non ragionare mai in maniera unilaterale.

Specialista nel bruciare le tappe e arrivare alla meta con percorsi alternativi, Shirow vede il suo manga pubblicato direttamente in volume, senza la tradizionale serializzazione su rivista. Il successo arriva subito: il 15 febbraio 1985 esce il primo libro (“The Promethean Challenge”), seguito il 10 novembre dello stesso anno dal secondo volume (“Prometheus Unbound”). Viste le premesse, l’edizione 1986 dei Sejun Sho (l'Hugo giapponese) non può che essere un viaggio a senso unico: il congresso nazionale di fantascienza assegna il premio per il “Miglior fumetto” a Appleseed. Davvero niente male, per un autore all’esordio. Il presidente Aoki esulta, fa i complimenti al suo pupillo e un po’ anche a se stesso: se tre anni prima non avesse giocato d’anticipo, quel giovane artista se lo sarebbe forse accaparrato un editore concorrente.

Sull’onda del successo ai Seiun Sho, le vendite volano. Masamune Shirow non è più un giovane promettente, ma la nuova stella del fumetto giapponese. È in questo clima di entusiasmo che l’autore prosegue il suo lavoro al tavolo da disegno. Galvanizzato dal trionfo di critica e pubblico, Masamune mette in cantiere i successivi due libri di Applessed (“The Scales Of Prometheus” e “The Promethean Balance”), in cui la maturazione grafica giunge a compimento e la storia sposta il mirino soprattutto sulle operazioni militari che coinvolgono Deunan e Briaeros. I due volumi escono rispettivamente il 31 luglio 1987 e il 15 aprile 1989 e subito viene annunciato un quinto libro. Ma nel frattempo la carriera di Shirow va avanti, allarga l’orizzonte verso nuovi progetti estendendosi oltre i confini del Giappone. Nel 1988 la Eclipse Comics lancia Appleseed sul mercato americano, facendo diventare Shirow uno dei primi autori giapponesi pubblicati in Occidente. Quello stesso anno la serie diventa un OAV di 70 minuti, diretto da Kazuyoshi Katayama e prodotto da Bandai Visual. Il 30 maggio 1990 esce Appleseed Databook, una sorta di enciclopedia in cui Shirow descrive dettagliatamente storia, società e tecnologia presenti nel manga. Il volume comprende un breve episodio intitolato “Called Game”, mentre altre quattro storie brevi corredate da informazioni tecniche formeranno il volume Appleseed Hypernotes, pubblicato il 25 gennaio 1996 .

Ma sono gli ultimi sussulti, non c’è più spazio per proseguire un’opera che, secondo il progetto originale, pare fosse prevista in dieci volumi. Il famigerato quinto libro viene atteso per anni, finché un’intervista del 2005 spegne definitivamente le speranze ormai sbiadite dei lettori. “Attualmente non ci sono piani di pubblicazione – afferma Shirow, interrogato su un eventuale seguito della serie – La situazione è tale che non ci sono più né piani né intenzioni di produrlo”. Oltre ad essere uno dei suoi capolavori massimi, Appleseed diventa ufficialmente la prima di una serie di opere incompiute che costelleranno tutta la carriera del maestro di Kobe. Con il passare degli anni, vedere completate le opere di Shirow sarà la vera utopia dei suoi lettori.

Continua con
- Focus: Masamune Shirow 3 - Dominion
- Focus: Masamune Shirow 4 - Ghost in the Shell
- Focus: Masamune Shirow 5 - Orion
Focus: Masamune Shirow 6 - Neuro Hard
Focus: Masamune Shirow 7 - Ghost in the Shell 2
Focus: Masamune Shirow 8 - Galgrease
Focus: Masamune Shirow 9 - Secret Files

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