Myrna desnuda
di Moreno Salsi
JULIA 273
Autori: Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero (testi), Steve Boraley (disegni), Cristiano Spadoni (copertina)
Formato: 116 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 4,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore
Myrna, la terribile nemesi di Julia Kendall, ricompare sulle pagine del mensile di Berardi in una veste insolita: al momento è la badante di un anziano e se ne sta prendendo cura veramente!
Il mondo di Julia è anche il nostro, perciò vediamo nella trasposizione grafica a cura di Boraley mascherine, barriere in plexiglass, distanziamento e quanto altro ormai è diventato quotidianità.
Julia è inquieta, divorata da molti dubbi personali legati al rapporto a distanza con Ettore e al doversi prendere cura della nonna sola e malata. Le comparse dei soliti comprimari non influiscono particolarmente sulla vicenda; il centro del mensile è Myrna Harrod: lei, i suoi stratagemmi, le sue visioni, l’eterno conflitto interiore e l’eterno desiderio verso Julia. Il personaggio è magnetico, sensuale e imprevedibile, capace di tutto, proprio per questo ogni sequenza che la ritrae tiene con il fiato sospeso. Sappiamo che è una killer spietata e forse la sorpresa sta proprio nello scoprire se risparmierà le persone che le daranno fiducia e saranno a portata del suo coltello.
In questo caso, prendendosi cura di un anziano allettato e ricoverato d’urgenza scopriremo sfaccettature del suo carattere inaspettatamente umane e docili, forse l’ultimo barlume di ciò che avrebbe potuto essere se avesse avuto una vita normale.
Addio Myrna, finché non tornerai.
Il fumetto di Berardi per i temi che tratta può permettersi più volte di scostare il velo del pudore e della censura che spesso caratterizza i fumetti Bonelli e mostrare scene più esplicite del solito, scelta che sicuramente appaga la curiosità dei lettori che si trovano tra le mani un prodotto che in genere consideriamo più “maturo” e che non è affatto quella lettura leggera che si è erroneamente portati a considerare.
In questo episodio c’è spazio per una chiara critica al sistema medico americano e forse purtroppo internazionale in merito all’emergenza covid-19, ma è un argomento troppo delicato e complesso per essere trattato in queste righe che hanno ben altro compito.
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