Recensione: Samuel Stern 12

Buon compleanno, Samuel Stern!
di Moreno Salsi

SAMUEL STERN 12
Autori: Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago (testi), Salvo Coniglione (disegni), Valerio Piccioni (copertina) 
Formato: 96 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 3,50 € 
Editore: Bugs Comics 

Sui social sono cominciati ad apparire già da settimane sempre più post di auguri per il primo compleanno del personaggio di casa Bugs Comics, il libraio demonologo di Edimburgo: Samuel Stern! Dimostrazione evidente del successo riscontrato dai lettori italiani. 
In questo primo anno di pubblicazioni non si può rimanere indifferenti di fronte alla qualità della proposta: questo fumetto piace sempre di più, è qualcosa dal sapore underground, che riesce a trovare spazio tra i big da edicola e a coinvolgere una gran parte di pubblico appassionato di orrori e demoni. 
Inizialmente criticato per le somiglianze con altri personaggi del fumetto horror/esoterico è riuscito invece ad essere originale ed interessante mostrando personalità e costanza. Da qualche mese si è notata la presenza di una leggera continuity che mantiene collegate tra loro certe vicende, il ché è un bene, perché incuriosisce e mostra una pianificazione maggiore nella stesura degli episodi, senza essere però di esclusiva comprensione dei lettori più fedeli. 

Nello specifico, questo dodicesimo numero presenta un tema delicato e toccante, molto più terreno che quelli visti in altri episodi e davvero terrificante perché concreto e, purtroppo, autentico, come il male nella sua forma più limpida. 
Anche in questo caso i riferimenti a pellicole del cinema horror sono evidenti, piacevoli da riscoprire e ben contestualizzati da non sembrare plagi pacchiani. Stavolta Samuel indaga in solitaria, rischiando moltissimo, facendosi coraggio da solo per far luce su un nuovo orrore che si presenta davanti ai suoi occhi. Nello scorrere delle pagine ci saranno alcuni attimi di respiro in cui la morsa della narrazione si allenterà leggermente per non sfinire il lettore e nel finale ci aspetterà un piccolo colpo di scena molto atteso. 
"La Casa delle Farfalle" merita di essere letto tutto d’un fiato, nel giardino di una casa abbandonata, in modo che una volta chiusa l’ultima pagina ci sia solo il silenzio a circondarci.
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