Recensione: Crisi sulle Terre Infinite

Una pagina di storia con Marv Wolfman e George Perez
di Jose Maniette

CRISI SULLE TERRE INFINITE
Autori: Marv Wolfman (testi), George Perez (disegni), Dick Giordano, Mike DeCarlo e Jerry Ordway (chine)
Formato: 368 pagine, colore, cartonato, 17x26, 34 €
Editore: Panini Comics

Spesso bisogna toccare il fondo per poter risalire. Assioma semplice, ma chiaro. Nel 1985, la casa editrice DC Comics non può star allegra, regolarmente schiacciata dalle cifre delle vendite della concorrente Marvel. La ragione di questa sconfitta si chiama "continuity", cioè l'eredità di tutte le storie passate e che verranno, che fa sì che ogni universo supereroico acquisisca un'unità, una consistenza, o anche una credibilità. Fondamentalmente, è quindi l'insieme delle interazioni tra serie e personaggi, che fa sì che Flash prenda l'influenza a gennaio, contamini Wonder Woman a febbraio e che questa passi tutto l'inverno a tossire, tanto più che sta quasi sempre seminuda... Comunque un vantaggio non di poco conto e avvincente, che si trasforma a volta in catene pesanti da portare se mal gestite. Nel 1985, quindi, DC Comics non sa più cosa fare, con i suoi tanti universi paralleli, mondi alternativi, ognuno con la sua versione degli eroi classici (Flash, Superman, Wonder Woman...) che alla fine si confondono, si ripetono, si mescolano, al punto che il pubblico non ci capisce assolutamente più nulla e le storie diventano dei rompicapo senza alcuna logica. Fu quindi il duo composto da Marv Wolfman e George Perez che dovette fare le pulizie di primavera, con una esigenza: ridare all'universo DC Comics una semplicità, una fluidità di lettura, per riconquistare il pubblico deluso e porre le basi di un futuro più radioso. La loro trovata è questo grande crossover, Crisi sulle Terre Infinite, che verrà eletto da critica e fan il secondo più importante degli ultimi cinquant'anni. E già questo dice tutto. L'architettura comprende dodici parti, ma i semi erano stati lanciati ben prima della raccolta, chiaramente. L'Anti-Monitor, il grande villain della storia, ha iniziato a far vedere la sua (brutta) faccia due anni prima e alla fine di Crisis la DC ha potuto sfruttare il successo e il nuovo statu quo per reintrodurre e rifare il look con calma a tutto il suo parco di personaggi e serie, negli anni seguenti. Si tratta, quindi, di una pagina fondamentale nella vita della casa editrice e, in generale, dei comics.

La Crisi è ben lungi dall'essere semplice: implica decine di mondi differenti, centinaia di personaggi, dalle classiche punte di diamante ad oscuri eroi di seconda fascia. George Perez sfoggia il suo genio al disegno e riesce l'exploit di catturare l'attenzione con le sue tavole, piene di dettagli, fino all'ultima vignetta. Il suo grande punto di forza è la sua capacità di piazzare in un solo disegno un vero stormo di supereroi in azione, senza mai sembrare frettoloso. Il cattivone della storia è quindi nuovo. È l’Anti-Monitor, controparte negativa del Monitor, una sorta di onnipotente osservatore dell'universo. La sua volontà è far sparire per sempre l'infinità di mondi e dimensioni esistenti, per ricreare un nuovo universo ed esserne il despota assoluto. Tempismo perfetto perché all'epoca questa è anche l'ambizione di DC Comics: ripartire da zero, cancellare le incoerenze e fare tabula rasa per ricominciare tranquillamente. Per una volta, il crossover mantiene le sue promesse e il mondo DC è sconvolto da cima a fondo. Nessuna serie sfugge alle ristrutturazioni, spesso radicali. Personaggi importanti muoiono, le serie ripartono da zero e danno l'occasione a Byrne di brillare su Superman: Man of Steel (rilancia il personaggio reinterpretandone le origini, ne riparleremo) o a Perez di riprendere Wonder Woman e a Frank Miller di rifondare Batman. Insomma, Crisis è una svolta cruciale nell'universo DC, il punto di partenza ideale per tutti quelli che vogliono calarsi negli anni '80, ma hanno mal di testa solo a pensarci. Armatevi di coraggio e pazienza, e provate quindi a infilarvi in questa grande avventura, che contiene le chiavi di un intero universo narrativo. Preparate anche i fazzoletti se siete fan del bolide scarlatto: perché per concludere una crisi così enorme, ci voleva un sacrificio esemplare, un agnello sacrificale disposto a farsi da parte affinché l'universo potesse sopravvivere. Barry Allen, la Terra, le Terre di ogni piano dell'esistenza hanno un debito di gratitudine nei tuoi confronti!

Già presentata in Italia in diverse edizioni (da Play Press, Planeta e Lion), ecco la versione Panini Comics. Sapete quel che dovete fare.
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