Recensione: La profezia dell'armadillo

Zerocalcare, opera prima
di Giuseppe Pizzo

LA PROFEZIA DELL'ARMADILLO
Autori: Zerocalcare (testi e disegni)
Formato: 144 pagine, colore, brossurato, 17x24, 16 €
Editore: Bao Publishing

Meritoria ristampa a colori, quella della Bao, per uno dei migliori e giovani autori emersi in questi ultimi anni. L’armadillo del titolo è la trasposizione in forma animale della personalità dell’artista, che affiora sempre nelle sue avventure per indirizzare le sue scelte e consigliarlo, quasi sempre con risultati disastrosi. Zerocalcare pubblica dal novembre 2011, con cadenza quasi regolare, storie di poche tavole sul suo blog, seguitissimo. Le storie, messe on line ogni settimana, attingono fortemente dalle esperienze personali dell’autore e ci restituiscono un sincero e a volte crudo o delirante modo di vedere e vivere la vita di tutti i giorni, le personali idiosincrasie, i dubbi, le esperienze quotidiane con i vicini, gli amici, i parenti.

Il raccontare la vita di tutti i giorni non è una novità nel mondo dell’editoria: già il gruppo di Dinamite (edito dalla Granata Press) prima, e di Mondo Naif dopo, prediligevano storie di personaggi alle prese con i piccoli problemi personali di vita e di crescita, di affermazione. Quello che mancava, perché non era lo scopo principale di questi ultimi, era però l’esasperazione e la deformazione che abbonda in Zerocalcare: l’autore romano conferisce alle persone che conosce le fattezze ("per difendere la privacy") di animali, di personaggi dei cartoni o dei videogiochi, suscitando la nostalgia per chi li conosce e un dirompente effetto comico alle trame. Il conflitto generazionale che i giovani vivono quotidianamente riporta alla mente, e in un certo senso aggiorna agli anni duemila, il contenuto delle storie di Pazienza.

Anche lo stile di Zerocalcare è grottesco, caricaturale, deformante e ironico, rilegge e personalizza il linguaggio degli anime e dei manga e li usa per accentuare meglio (con chiari fini ironici) le reazioni scomposte e i dialoghi che intercorrono tra lui e la sua coscienza in forma antropomorfa. I premi che l’autore ha vinto confermano la giusta direzione artistica che il suo lavoro ha intrapreso in questa manciata di anni.

In questo bel volume (riedito anche in versione "8 bit) le classiche storie di poche tavole su episodi singoli e autoconclusivi si intrecciano con altre che raccontano invece una trama coesa ed unitaria, in cui si ride (a denti stretti) e si pensa e riflette in egual misura. Un punto di riflessione sulle piccole e grandi esperienze che ci cambiano e ci fanno crescere. Come appunto succede a tutti nella vita di tutti i giorni. Un plauso all’autore e all’editore.
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