Recensione: Dylan Dog Color Fest 12

Gli eroi, l'universo e i colori
di Elio Marracci

DYLAN DOG COLOR FEST 12
Autori: Michele Masiero, Luigi Mignacco, Alfredo Castelli, Carlo Ambrosini e Davide Rigamonti (testi), Fabio Civitelli, Luigi Piccatto, Renato Riccio, Paolo Bacilieri e Ivan Calcaterra (disegni), Luca Bertelé, Overdrive studio, Erika Bendazzoli e Fabio D'Auria (colori), Sara Pichelli (copertina), Annalisa Leoni (colori di copertina)
Formato: 132 pagine, colore, brossurato, 19x21, 5,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Team up è un termine inglese che, nell'ambito dell'editoria a fumetti, indica l'incontro tra personaggi che si muovono in universi narrativi differenti. "Eroi", dodicesimo numero della collana Dylan Dog Color Fest uscito nelle edicole italiane nel mese di aprile e messo in cantiere dal precedente curatore Giovanni Gualdoni, ne contiene quattro.

Nelle brevi storie a colori presentate in quest'albo infatti, l'Indagatore dell'Incubo, grazie a escamotage di grande effetto, vive avvincenti avventure con altrettanti famosi eroi bonelliani come Mister No, Martin Mystère, Napoleone e Nathan Never.

Gli autori che hanno dato vita alle vicende che vedono Dylan Dog protagonista, hanno attinto a numerosi generi letterari come azione, mistero, detective story e fantascienza.

Nel primo racconto del volumetto composto da 132 pagine, scritto da Michele Masiero e disegnato, con un sapiente uso dei neri e un'estrema nitidezza del tratto, da Fabio Civitelli, il detective di Craven Road, tra la Londra odierna e l'Amazonia degli anni '50, incontra, complice la figura del Dio Ananga che era comparsa ad opera di Tiziano Sclavi su entrambe le testate, Mister No.

Luigi Mignacco e Alfredo Castelli, coadiuvati dalle matite di Luigi Piccatto e Renato Riccio fanno vivere all'eroe principale della testata, accompagnato dal Detective dell'impossibile, situazioni paradossali e pericolose scaturite da un ironico ma allo stesso tempo intrigante, avvincente e concitato scambio di identità.

È poi la volta di Carlo Ambrosini che, scombinando le regole dello spazio e del tempo, complice anche il segno essenziale ma mai povero di particolari di Paolo Bacilieri, concepisce una storia in cui Napoleone e Dylan vivranno eventi che si collocano a metà strada tra realtà quotidiana e sogno.

Infine Davide Rigamonti e Ivan Calcaterra affiancano un Old Boy virtuale all’Agente Alfa facendo affrontar loro un pericoloso demone che si è insediato nel cyberspazio.

Il tutto è incorniciato da una copertina molto caratteristica ed evocativa della disegnatrice reatina Sara Pichelli.

Molto bella e d'effetto anche la colorazione digitale opera di artisti come Annalisa Leoni, Luca Bertelè, Fabio D'Auria e Erika Bendazzoli e realtà che ormai si sono imposte nel panorama fumettistico italiano come l'Overdrive Studio.

Purtroppo ad una parte grafica molto superiore alle aspettative non corrispondono sceneggiature all'altezza. Pur dotate di spunti interessanti e di dialoghi sottili e pungenti avrebbero dovuto essere più lunghe per fare in modo di dare ampio respiro agli episodi narrati e far si che il lettore si appassionasse alle vicissitudini dei protagonisti.

Insomma una lettura piacevole per tutti gli appassionati degli incontri tra i personaggi di casa Bonelli ma che sicuramente, a causa della brevità delle storie, non dà i frutti sperati.
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