Recensione: Un lavoro vero

Sogni e solitudine
di Cristiana Nucci

UN LAVORO VERO
Autore: Alberto Madrigal (testi e disegni)
Formato: 128 pagine, colore, brossurato, 17x23, 15 €
Editore: Bao Publishing

Javi ha lasciato la Spagna, gli amici e un lavoro fisso per trasferirsi in Germania, dove non conosce nessuno, tanto meno la lingua, e non ha nell'immediato nessun tipo di prospettiva, se non il sogno di realizzare un fumetto da presentare ad Angoulême con l’amico Damian 

La consapevolezza della difficoltà a cui sta andando incontro, solitudine compresa, sopraggiunge solo nel momento in cui intraprende la difficile ricerca di una stanza che lo porta alla convivenza con Peter e Fabio, mentre Angoulême finirà poi per rivelarsi un fallimento.

Rientrato in Germania, Javi è costretto a cercare "un lavoro vero" perché non ha più soldi. Sarà proprio questo lavoro a ridargli una giusta dimensione di vita e il nuovo stimolo per disegnare.

Il volume appartiene alla collana "Le città viste dall’alto" di Bao Publishing e ha come protagonisti Javi e Berlino i cui scorci si incastrano perfettamente nella narrazione, dove si percepisce tutto il disagio di chi decide di affrontare un cambiamento forte come quello di lasciare la sicurezza per l’incertezza. Un disagio così ben raccontato dall'autore Alberto Madrigal forse anche grazie al fatto che si tratta di un fumetto in gran parte autobiografico.

Ed è quasi palpabile la solitudine e a volte il senso di inadeguatezza di chi sceglie di vivere in un luogo che non può chiamare casa, senza vedere una meta, ma nel contempo con la voglia di affermarsi veramente anche quando le prospettive non sono quelle dell'inizio e sembrano esserci sfavorevoli tanto da farci quasi desistere.
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