Recensione: Rat-Man Collection 66

Finalmente la rinascita dell'"eroe"
di Davide Paolino

RAT-MAN COLLECTION 66
Autori: Leo Ortolani (testi e disegni)
Formato: 72 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,50 €
Editore: Panini Comics

Riassunto delle puntate precedenti: Rat-Man è ormai povero per colpa di scelte sbagliate. Il giorno prima era l’uomo più ricco del mondo, poi ha perso tutto. E’ andato a vivere in un monolocale con il fedele Arcibaldo cercando di sbarcare il lunario con qualsiasi lavoro. Ma non riuscendosi, ha proposto una serie a cartoni animati sulle sue avventure ad una rete televisiva che ne ha fatto un prodotto non eccellente, per questo ora il suo personaggio è vittima di un merchandising eccessivo. Il nostro eroe decide quindi di vivere in strada, di ricominciare da capo; intanto Jan Valker aspetta di incontrarlo per uno scontro che potrebbe essere l’ultimo, per uno dei due.

Ortolani procede per la sua strada. Passa dal comico al serio in poche pagine. Ci fa vedere gli effetti del cartoon sulla vita di Deboroh, di come la serie televisiva abbia spazzato via l’immagine perfetta (?) del supereroe, di come vive, adesso, in mezzo ai poveri che, nonostante tutto, sono gli unici a crederlo tale. Jan Valker intanto aspetta ancora, nell’arena, quella che vide lo scontro tra Marvel Mouse e il Drago. Aspetta il ritorno del supereroe che non si fa attendere. Rat-Man è pronto per la sfida. Attacca il Guardiano, ovvero il robot di Valker, con tutte le sue forze. Cade. Si rialza molte volte. Fino a che non libera la bestia. Il vero Rat-Man che è in lui. Sconfigge il mostro senza problemi. E’ pronto per attaccare anche Jan ma lui, con un’abile stratagemma lo ferma, scappa... Lo scontro è rimandato.

Numero con pochi momenti veramente divertenti, Ortolani cerca anche una trama che regge, la trova e fa bene. Alla fine della lettura resta qualcosa nei lettori, e si attende, con impazienza, il prossimo numero... che purtroppo non vedremo prima di due mesi. Conclude l’albo: “I nostri ragguardevoli sabati sera”: niente di eccezionale che ci fa richiedere un ritorno, magari, de “L’Ultima burba”.
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