Recensione: Dago Ristampa 96

Nelle pieghe della Storia
di Biagio Andrea Barra

DAGO RISTAMPA 96
Autori: Robin Wood (testi),  Carlos Gomez (disegni e copertina)
Formato: 96 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 2,70 €
Editore: Editoriale Aurea

Col n. 96 di Dago Ristampa si assiste a una splendida interpretazione degli attori che Robin Wood mette in scena mensilmente. Dago, sulla strada del ritorno di casa, si ferma a Parigi, città che conosce molto bene, perché teatro, in passato, di alcuni eventi molto importanti della sua saga, tra cui la sua relazione con Margherita d’Angoulême, sorella del re di Francia. Gli eventi, ovviamente, fanno sì che i loro destini tornino a incrociarsi, in quella maniera casuale che Wood è ormai un maestro a imbastire e dipanare.

Così, ancora una volta Dago diventa il motore e l’ingranaggio del racconto: viene mosso con leggerezza e padronanza, causa e insieme vittima degli eventi della Storia, che fluisce intorno a lui suo malgrado, a volte per suo pregio. A tutto merito di questo sceneggiatore argentino, conoscitore come pochi dell’animo umano e delle sue infinite sfaccettature e contraddizioni, che arricchiscono, e commuovono, e in cui ogni lettore riesce a riscontrare un pizzico del proprio vissuto. La caratteristica di Dago, si sa, è la sua irriverente ironia nei confronti del potere, la sua esperienza negli intrighi di Corte, il suo disinvolto e (perché no) arrogante successo con le donne; ma la peculiarità forse principale del nostro Cesare Renzi è il suo autopunente chiudersi all’amore, dovuto alle tantissime sofferenze che hanno costellato la sua vita, a causa delle quali si è rinchiuso in una corazza. In questa storia Dago vacilla, la sua armatura sembra incrinarsi, e per un attimo, seppure rabbiosamente, si arrende all’evidenza e alla forza dei sentimenti che tanto ostinatamente cerca di scacciare e di negare.

A illustrare questo meraviglioso affresco storico e umano è lo splendido Carlos Gomez, "IL" disegnatore di Dago, che dipinge ambienti, emozioni, profumi, passioni come solo lui sa fare. Gomez riesce a dare un’anima viva e pulsante a ogni personaggio, anche a quelli secondari che affollano i mercati, o sciamano per le strade della Parigi dell’epoca. Un’epoca aulica, fatta di re e cortigiani, di schiavi e tiranni, ma soprattutto di amori, tradimenti, lealtà, violenza... Wood, insomma, riesce in modo impareggiabile a tratteggiare uomini e donne, con tutte le loro grandezze, con tutte le loro meschinità.
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