Recensione: Berserk Maximum 19

Continua la ristampa di un cult
di Michele Miglionico

BERSERK MAXIMUM 19
Autore: Kentaro Miura (testi e disegni)
Formato: 320 pagine, b/n, brossurato, 18x26, 7,50 €
Editore: Planet Manga

L'allora etichetta "Marvel Manga" fece un colpo grosso quando acquisì i diritti di questa serie. Il passaparola ha reso Berserk un manga di culto, le cui ristampe ormai rivaleggiano con quelle di Dragonball della concorrenza. Questa edizione è una gioia per gli occhi. Pur rinunciando al lusso di un cartonato, di una carta patinata o di un apparato redazionale, giunge all'obiettivo principale di esaltare i disegni perfetti di Kentaro Miura, che sposa la dinamicità del tratto giapponese alla cura per il dettaglio di certo fumetto occidentale. 

I rimandi all'Europa non sono esclusivi della componente visuale. Tutta l'ambientazione richiama il nostro medioevo , molto più della media delle storie di questo genere. La varietà di location è un punto forte di questo volume: si va dai palazzi regali da cui proviene il contrastato personaggio di Farnese (la nobile devota che si è unita alla causa dell'eterogeneo gruppo dei protagonisti) al porto del borgo sotto assedio, in cui fanno capolino pirati inediti, considerando che l'autore ci aveva abituati a boschi, pianure e paludi.

Il protagonista Gatsu è ancora alle prese con il leitmotiv di questa storyline: quando c'è da combattere dure battaglie contro gli inquietanti mostri di turno, il guerriero viene posseduto dalla sua armatura e diventa una furia invincibile, pericolosa per sé, per gli avversari e anche per gli amici. La streghetta del party, responsabile della più brusca virata fantasy finora, è l'unica in grado di fermarlo in tempo... Ma per quanto ancora Miura potrà sfruttare questo refrain?

La riedizione è ormai molto vicina alla contemporaneità con le uscite tradizionali. Sicuramente da provare, soprattutto per chi ha il palato forte.
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