Recensione: Jonathan Steele 40

Una guerra che ricorda la cronaca internazionale
di Michele Miglionico

JONATHAN STEELE 40
Autori: Federico Memola (testi), Cosimo Ferri (disegni), Samanta Cefaliello (chine), Teresa Marzia (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,70 €
Editore: Star Comics

Tornare su una testata dopo anni di assenza è un rischio, specialmente se c'è stato un cambio di editore nel frattempo. Federico Memola ha trascinato i suoi fedelissimi alla Star Comics e, anche per questo, non si preoccupa particolarmente di andare incontro al lettore occasionale. Non mancano un'introduzione iniziale e una pagina di note finali, ma la struttura stessa della storia è così radicata nella nuova continuity che può lasciare smarrito il neofita o il ritornante. Per fortuna, il terzetto protagonista garantisce la familiarità, nonostante qualche nota inedita (e cinica) nella caratterizzazione - segno che l'autore, che non lamenta carenze di idee dopo oltre cento albi, ha sempre in mente un modello americano di serie a fumetti, con personaggi e contesti in continua evoluzione.

Come suggerisce il titolo, "Exodus", lo scontro tra i Figli dell'Ombra e i demoni del Sudan può essere letto per quello che è, un conflitto narrativo di un mondo fantastico; o si può sorridere amaramente quando si coglie l'ispirazione che Memola ha preso dalla nazione ebraica, ma anche da rom, curdi, kosovari e tutti i popoli senza patria. L'azione e l'umorismo non mancano, a dispetto del tema.

Il disegnatore tarantino è pronto per fare il salto di qualità verso la Bonelli, a patto che sia considerato tale: in bonellidi come questo, la griglia a sei vignette è un ricordo e si presuppone che costituisca maggiore stimolo e divertimento per gli artisti.
In chiusura, un'inaspettata, simpatica tavola autoconclusiva di Eriadan.

Un albo buono potrebbe essere non sufficiente per (ri)aggiungerlo alla lista mensile della spesa, ma non poniamo limiti alla Provvidenza.
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