Recensione: Dampyr Magazine 1

Primo Magazine per Harlan col botto
di Giuliano Scialpi

DAMPYR MAGAZINE 1
Autori: Mauro Boselli, Maurizio Colombo (testi), Paolo Bacilieri, Nicola Genzianella e Corrado Roi (disegni), Luca Rossi (copertina)
Formato: 176 pagine, b/n e colore, brossurato, 16x21, 6,30 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Chi poteva essere chiamato in causa per illustrare una storia onirica come "Il re della montagna" che inaugura il primo Dampyr Magazine in prossima uscita in tutte le edicole se non il "napoleonico" Bacilieri su testi di Boselli, creatore insieme a Maurizio Colombo del personaggio? Il mistero che gira intorno al pittore svedese John Bauer ed alla sua prematura morte insieme all'amata moglie ed al figlioletto di appena tre anni nel naufragio di un battello, è il tema di questo racconto nel quale viene riesumato l'eroico personaggio di Egil-una-mano apparso nei numeri 33 e 34 della serie regolare. I tratti fiabeschi del disegnatore ben si adattano all'atmosfera che l'artista stesso riusciva ad infondere nei libri di favole che era chiamato ad illustrare, pieni di troll e fate dell'immaginario nordico, abitanti nascosti delle oscure foreste della sua terra. Non crudeli né benevole, ma spietate come la natura stessa. Ci vorrà però l'unione di Harlan col suo alter ego per riuscire infine a spezzare il malefico incanto che legava il re dei troll alla famiglia perduta.

Nel secondo episodio, "Rave Party", ad opera dell'accoppiata Colombo/Genzianella, assistiamo all'utilizzo di una scelta stilistica innovativa che presenta l'alternanza di pagine in bianco e nero con altre a colori ma non nel senso classico del termine bensì per l'utilizzo dello stesso colore nelle sue varie sfumature di chiaroscuro. Pertanto il verde sottolinea la dimensione del ricordo, il rosso quella della violenza, il giallo quella dell'incubo disperato, l'azzurro quella del distacco mentale dalla realtà che si connota col più prosaico bianco e nero. La protagonista è Tesla, l'affascinante vampira amica di Harlan e compagna di Kurjak che da vittima di una trappola orchestrata da un misterioso antagonista si trasforma nel suo carnefice. La vera conclusione però è un dolente sguardo ad una generazione persa, stigmatizzata dalla giovane "bella in pericolo" che vede il proprio futuro come un'incognita assoluta che non merita troppa attenzione come l'hic et nunc. Quindi anche la malattia (in questo caso letale) diventa solo una distrazione dalla voglia di spremere fino all'ultima stilla di emozione dalla vita. 

Nell'ultima storia, "La lente di diamante", Boselli e Roi ci fanno conoscere un terrificante ed angosciante racconto di Fitz James O'Brien sui fantasmi della mente, le ossessioni che rischiano di ottenebrare la razionalità delle persone spingendole ad atti assurdi. I semi di questa "malattia" si notano fin dalla giovinezza del protagonista Mr. Linley che sfocerà nell'omicidio del suo migliore amico nel nome della ricerca della bellezza assoluta che si annida nell'infinitamente piccolo o forse nelle allucinazioni di una mente annebbiata. La risposta al quesito è lasciata al lettore che si lascerà di certo trasportare dal climax che gli autori riescono ad infondere alla narrazione fino alla tragica conclusione.

La Bonelli ha sfoderato i migliori artisti della sua scuderia per un volume (arricchito anche da news e articoli) che per contenuti ed impatto grafico merita il massimo della votazione.
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