Recensione: Speciale Dylan Dog 24

Il volo dello struzzo 2
di Davide Paolino

SPECIALE DYLAN DOG 24
Autori: Paola Barbato (testi), Giovanni Freghieri (disegni), Angelo Stano (copertina)
Formato: 160 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 4,80 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Confrontarsi con le opere di Tiziano Sclavi è sempre una sfida ardua, ma Paola Barbato ha dimostrato, in più occasioni, di sapercela fare e di essere in grado di sopportare una eredità così grande. Basti pensare ai numeri speciali del ventennale, che vedono la sua firma e che ricordano, in molti aspetti, il tratto essenziale dell'ideatore di Dylan Dog.

Paola Barbato riprende qui in mano un personaggio apparso quindici anni fa nell’albo maestoso “Il Volo dello struzzo”, una storia che i fan più accaniti del personaggio Bonelli conoscono bene, e che i fan dell’ultim’ora dovrebbero recuperare. Lì si faceva la conoscenza di Birdy e si assisteva al suo volo, finale, verso un’isola disabitata. Finalmente assistiamo al seguito, se così si può dire, di quella storia: Dylan pare ansioso di ricongiungersi al suo vecchio conoscente, così tanto da tentare una traversata solitaria verso l’isola misteriosa, trovandosi poi in compagnia di Wells e di un gruppo di avventurieri a dir poco sospetto.

La trama generale verte sugli uccelli (sarebbe stato strano il contrario), così come nel numero 109. L’autrice spinge al massimo l’amore per gli animali di Dylan, non al suo agio insieme ad un gruppo di probabili cacciatori. L’albo ricade quasi completamente su di lui e su un Wells diverso dal solito, un cambiamento che nessuno si sarebbe aspettato nel staticità bonelliana. Ma in questa storia nessuno è quello che sembra. Tranne Birdy, forse.

Alcuni punti oscuri nella vicenda ci sono e non sono stati spiegati; l’inizio e la fine sono divertenti, come non accadeva da tempo; la parte comica, in Dylan, dovrebbe essere sempre presente. I disegni di Freghieri sono, come al solito, rassicuranti, ormai abituato alle grandi distanze (basti pensare al numero di speciali e giganti disegnati). Ma la storia che ne viene fuori, in conclusione, non è bella come è stato “Il volo dello struzzo”. Un episodio godibile, con alti e bassi. Ma niente di più.
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