Recensione: Cassidy 1

Inizia col turbo la nuova serie di Ruju
di Alessandro Neri

CASSIDY 1
Autori: Pasquale Ruju (testi), Maurizio Di Vincenzo (disegni), Alessandro Poli (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,70 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Siamo negli anni ’70 e Raymond Cassidy capeggia una banda di criminali che sta per assaltare un furgone portavalori e una banca di un tranquillo paesino dell’Arizona. Ma ci scapperà il morto e anche Cassidy non ne uscirà illeso: si becca tre pallottole da chi avrebbe dovuto essere suo amico. Avrà 18 mesi per “mettere le cose a posto”, frase che per lui vorrà dire vendetta.

Comincia così la nuova miniserie di Casa Bonelli ad opera di Pasquale Ruju, già autore della mini Demian e di moltissimi numeri di Dylan Dog, fumetto dove si è visto il meglio e il peggio dello sceneggiatore sardo. Raymond Cassidy è un uomo tutto d’un pezzo, un bastardo, ma con dei principi, che ricorda paradossalmente l'ispettore Callaghan (ampiamente citato nell’albo). L’ambientazione è proprio bella, le strade sabbiose dei grandi spazi americani, e i mitici anni ’70 imperversano nella storia: dalle canzoni di Elvis alle auto al NOS (il “turbo”), agli stessi personaggi del fumetto che hanno le sembianze di alcuni attori di film e telefilm dell’epoca (vi lasciamo la sopresa). Una storia che sta in piedi, classica come un vecchio film e che si chiude proprio al punto giusto per lasciarci impazienti di saperne di più del passato e del futuro di questo Cassidy.

Notevoli i disegni molto espressivi di Maurizio Di Vincenzo e la splendida copertina che serve a presentare il personaggio per la primissima volta, ad opera di Alessandro Poli, già autore delle cover di Demian.
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