Recensione: Deadwood Dick - Black Hat Jack

Ultimo volume per il Western di Lansdale
di Moreno Salsi

DEADWOOD DICK - BLACK HAT JACK
Autori: Joe R. Lansdale (soggetto), Mauro Boselli (sceneggiatura), Stefano Andreucci (disegni e copertina)
Formato: 200 pagine, b/n, cartonato, 22x30, 24 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Deadwood Dick - Black Hat Jack è l’adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo breve di Joe R. Lansdale, scrittore americano. Questo terzo numero cartonato raccoglie gli episodi conclusivi (5-6-7) della serie mensile presentati sulla collana "Audace" della Sergio Bonelli Editore. Un volume questo, di ben 200 pagine.

La coppia che opera sulle pagine di questo ciclo narrativo é formata da Mauro Boselli e Stefano Andreucci e realizzano un fumetto avvincente e suggestivo adattandosi al romanzo originale; dandogli forza e personalità.

È vero che il soggetto originale è un romanzo, tuttavia Boselli dosa e governa le scene da gran maestro. Andreucci ha un tratto classico e ben proporzionato, le vignette hanno una conformazione leggermente moderna, occasionalmente sovrapposte all’americana (a differenza ad esempio di quanto visto nei primi numeri della serie in cui questo metodo era più utilizzato) ma non escono dagli schemi e sono molto fruibili.
Le didascalie distribuite nelle parti più tranquille e introspettive aiutano a comprendere meglio i personaggi e ad approfondire le loro caratteristiche; lo stato d’animo del protagonista espresso in quella maniera e accompagnato dalle tavole dedicate, disegnate con grande cura non possono lasciare il lettore indifferente. Mentre nella parte centrale, quella dell’assedio e della battaglia di Adobe Wells, i dialoghi talvolta sboccati accentuano l’azione e lo stato d’angoscia.

Il west ritratto su queste pagine non è selvaggio solo per modo di dire, è anche crudele e spietato. Andreucci realizza scene abbastanza esplicite di violenza fisica e laddove non arrivano i disegni ci pensano i testi a rendere l’idea dell’accaduto. Va precisato che la collana "Audace" è rivolta ad un pubblico maturo, adulto, ed è priva della censura e del perbenismo che spesso si rendono necessari sulle pagine delle testate classiche bonelliane. Viene inoltre affrontato a più intervalli il tema del razzismo e dell’odio razziale: in primis, naturalmente, per quanto riguarda il protagonista, che essendo afroamericano è spesso al centro dell’attenzione in quel contesto, e anche quando si sposta la lente sul contrasto con e tra i nativi americani, i personaggi del fumetto trovano lo spazio per esprimere pareri e concetti che a distanza di centinaia d’anni non si può dire siano superati o meno attuali. 

In appendice si trovano alcune pagine di approfondimento con bozze, studi sui personaggi e un’intervista a Joe R. Lansdale in cui racconta la genesi e la stesura del racconto utilizzato in questo volume.
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