Recensione: Maxi Tex 26

Tex all'ombra delle donne
di Moreno Salsi

MAXI TEX 26
Autori: Pasquale Ruju (testi), Ugolino Cossu, Felmang e Germano Ferri (disegni), Claudio Villa (copertina)
Formato: 340 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 7,90 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Il Maxi Tex é un albo semestrale e più corposo del solito mensile da edicola e al suo interno trovano spazio due episodi (dal n.23) e alcune pagine di approfondimento sull’argomento trattato nel volume e sui suoi autori.
In questo caso non poteva che essere dedicato al ruolo delle donne nelle avventure western proposte negli anni dai film di genere. Infatti, le due avventure proposte in questa uscita vedono personaggi femminili nel classico ruolo della “bella da salvare” ruolo recitato a pieno regime dalla giovane indiana Daanis in “Caccia a Tiger Jack” in cui delle ragazze verranno rapite da dei trafficanti di schiavi ai quali Tiger Jack darà la caccia affrontando una pericolosa tempesta di neve e finendo braccato a sua volta dai criminali.
La seconda donna in “pericolo” invece sarà più atipica e meno indifesa della prima, e giocherà un ruolo più importante all’interno della storia “Il veleno della strega”.

I disegnatori coinvolti ad affiancare Pasquale Ruju sono nella prima parte Ugolino Cossu e nella seconda Felmang (nome d’arte di Romano Felice Mangiarano) disegnatore affermato al suo esordio in casa Bonelli, qui coadiuvato da Ferri.
Cossu si trova alle prese con paesaggi boscosi ed innevati, ben realizzati, dalle forme morbide e piacevoli. Personaggi agili, funzionali alla storia e ben caratterizzati. Purtroppo non sono impeccabili nei dettagli e certe imprecisioni risaltano particolarmente.
Felmang ha un approccio totalmente diverso, molto più classico e “ombreggiato”, cura i dettagli dei visi fino a renderli simili a dei ritratti, andando oltre alle semplici necessità del fumetto e nelle sue tavole traspare l’amore per le curve femminili. 

Tex e Carson non sono protagonisti delle pagine del Maxi così come lo sono nelle avventure canoniche, ma non stanno nemmeno sullo sfondo; solo che in questi episodi viene lasciato più spazio agli altri personaggi: a Tiger Jack nel primo caso, allo spietato Gunning nel secondo.
In entrambi i casi i ranger parteciperanno agli aspetti marginali della vicenda proposta, senza imporre la loro presenza.
Scelta che, seppur strana, non delude affatto e dimostra la bravura di Ruju nel dirigere due storie western molto diverse tra loro senza snaturare il prodotto finale.
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