Recensione: Le figlie di Salem

American Horror Story
di Umberto Rossolini

LE FIGLIE DI SALEM
Autori: Thomas Gilbert (testi e disegni)
Formato: 200 pagine, colore, cartonato, 19,5x16,5, 26 €
Editore: Diabolo Edizioni

Thomas Gilbert (La saggezza delle pietre) è sempre un fulmine a ciel sereno nel panorama fumettistico europeo. Già dalla copertina, Le figlie di Salem trasmette un grande fascino, col verde della vegetazione che si staglia sul color giallo sabbia, a tinte piatte, delle pietre. Al centro della scena ci sono loro, le nostre protagoniste, quattro donne in bilico tra due mondi e unite da un unico destino. La storia parte dalle vicende di Salem, una cittadina dove è particolarmente forte l'influenza del pastore della sua chiesa, uomo dalle notevoli doti oratorie che si erge a difesa della popolazione locale contro le presenze demoniache che la stanno minacciando dall’esterno. Il nome stesso della città, Salem, nel New England, e il periodo storico, il XVII secolo, non fanno presagire un felice destino. E neanche la presentazione, fin dalle prime pagine, della storia di una tribù di indiani. Il racconto, come possiamo intuire, si sviluppa intorno alla lotta fra indiani e colonizzatori, ma interessanti eventi si presentano quando anche le quattro donne del titolo (una donna che sembra avere alcuni disturbi mentali, la proprietaria di una taverna, la figlia di un contadino e la figlia del pastore) si trovano per vari motivi ad essere incolpate di aver portato la corruzione nella città. Profondamente tormentate da dubbi religiosi e trovatesi in mezzo a quelle che sembrano diventare sempre più due distinte fazioni, i cittadini e gli indiani, le protagoniste vivranno una serie di vicende che le porteranno ad accettare gli estranei e a farci capire quanto poi quelle persone tanto temute e dai costumi tanto diversi, si rivelino più comprensivi dei vicini di casa. Questo perché gli indiani sembrano mantenere per certi versi la loro umanità, mentre gli abitanti di Salem sono trasportati da una follia omicida e distruttrice, quando non riescono a trovare risposte ad un lungo periodo di carestia.
Decisamente interessanti, quindi, le domande poste dall’autore della storia, quando vediamo un avvicendarsi delle più disparate risposte da parte di persone messe in difficoltà dalla fame e dalla paura.

Il disegno è veramente magistrale, Gilbert tocca con il proprio stile veri e propri apici. In ogni vignetta abbiamo la sensazione che si abbia a che fare con un tratto molto particolare, con volti decisamente espressivi e un’inchiostrazione che sembra fatta usando il classico pennino. La colorazione è a tinte piatte e raggiunge i suoi livelli più alti quando vengono illustrate situazioni di particolare pericolo. In questi casi si vede un'assoluta maestria nel proporre delle vignette dai toni decisamente accesi, abbiamo figure umane distorte che compaiono su sfondi da colori forti come il rosso, oppure simboli satanici che si inseriscono nella narrazione per aumentare il pathos.

In conclusione, questo è un volume che non farà rimpiangere di averlo acquistato, Sicuramente un grande maestro come Thomas Gilbert, sfortunatamente ancora non abbastanza conosciuto da noi, meritava questa bella edizione cartonata realizzata da Diabolo Edizioni.
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