Recensione: Heavy-Vinyl

Un Hi-Fi Fight club che fa BOOM!
di Antonio Di Carlo

HEAVY-VINYL
Autori: Carly Usdin (testi), Nina Vakueva (disegni), Irene Flores e Lea Caballero (chine), Natalia Nesterenko (colori)
Formato: 112 pagine, colore, brossurato, 17x26, $ 14,99
Editore: BOOM! Studios

1998, Chris ha appena iniziato a lavorare presso un negozio di dischi frequentato da metallari, punk e grungers dove tutto procede per il meglio almeno fino a quando Chris, che nel frattempo si è innamorata della collega Maggie, non scopre che il negozio è una copertura per un fight-club femminile. 

Scritto dalla regista-sceneggiatrice Carly Usdin, la stessa di The Avant-Guards, sempre pubblicato dalla Boom!, e disegnato da Nina Vakueva (League of Legends, per la Marvel) un fumetto generazionale nostalgico ma non malinconico che celebra positivamente la cultura rock ed anche quella dei film di genere (soprattutto gli action movie) attraverso un disegno decisamente cartoonesco in stile anime. Insomma, non è Scott Pilgrim, ma è comunque riuscito ad ottenere consensi intergenerazionali forse per il messaggio pro-LGTB che lo rende sicuramente più alternativo oltre che leggermente anacronistico (ancora alla fine degli anni '90 infatti il cosiddetto "coming out" era ancora un argomento relativamente tabù).

Segnaliamo che Heavy-Vinyl è conosciuto anche con il titolo Hi-Fi Fight Club
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2 commenti:

  1. "Coming out", non "outing" (a meno che nella storia ci sia effettivamente il racconto di qualcuno che svela l'omosessualità della protagonista senza che questa l'abbia voluto)

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