Recensione: Dylan Dog 348

Love Kills
di Matteo Spadini

DYLAN DOG 348
Autori: Barbara Baraldi (testi), Nicola Mari (disegni), Angelo Stano (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 3,20 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Baraldi-Mari. Coppia inedita su Dylan Dog. La prima è all’esordio sulla serie regolare, il secondo, che torna a disegnare l’Old Boy dopo quello "Spazio Profondo" che anticipava il vero inizio del nuovo corso, non ha bisogno di alcuna presentazione. Al limite, se proprio non vi risulta, scegliete una qualsiasi penitenza e poi cercatelo su Google; vi si aprirà un nuovo, meraviglioso mondo.

"La mano sbagliata" è la storia che non ti aspetti. Oppure, forse, è qualcosa che ci saremmo dovuti aspettare visti i profili dei due autori; Barbara Baraldi scrive di misteri, di streghe, di amori e di cose che accadono. Nicola Mari... beh, avete la pagina di Google aperta davanti a voi e vi sarete già perdutamente innamorati.

Anita Novak, nuovo inconfondibile volto di Mari, intenso e già indimenticabile, è un’artista di successo. Dipinge opere ispirate alla vita e all’amore, che ad ammirarle fanno stare bene dentro. Ma a causa di uno spiacevole episodio (profondamente immerso in una splendida cornice d’Argento), Anita sarà costretta a dipingere con la sinistra, la mano sbagliata che si rivelerà l’altra parte di noi stessi, l’altro lato della nostra anima che quando prende il sopravvento ci opprime e ci fa respirare a fatica. La diversa presa sul pennello aprirà ad Anita un nuovo, feroce mondo. Incontrollabile e piena di odio, la sua arte diventerà terrificante e grondante sangue. In un contesto del genere, già decisamente complicato, Dylan si troverà immischiato nel duro gioco dell’amore, in mezzo ad Anita e alla sua rivale in arte, Rita Leigh (altro fatale volto di Mari che ci ricorda molto la sua Manila), e alle prese con una catena di omicidi strettamente collegati ai nuovi dipinti di Anita.

Barbara Baraldi - lo ribadiamo, è all’esordio sul Dylan regolare - innesca un meccanismo di amore, odio e ossessione che fa venire i brividi (complici anche quei primi piani di Mari difficili da definire a parole). La confusione in cui cade Dylan, provocata dalla diversa natura artistica delle due donne, cioè quelle due fasi che spingono il mondo, il Bene e il Male, gli annebbia la vista e gli fa perdere lucidità. Sembra quasi che, in alcuni momenti, Dylan sia da qualche altra parte e che viaggi nel corpo delle due donne come in cerca della sua stessa natura. Si crea un circolo vizioso in cui il vizio, appunto, diventa la ruota panoramica su cui gira la morte, che si diverte e osserva il suo amore aspettando il momento più opportuno per rivelarsi.

"Love Kills", cantava un disgustato Dee Dee Ramone ai tempi di Animal Boy.

Un albo da amare con ossessione, senza provare alcuna vergogna.
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