Recensione: L'Innocente

Una delle "Storie" più belle
di Moreno Salsi

L'INNOCENTE
Autori: Gianmaria Contro (testi), Francesco Ripoli (disegni), Aldo Di Gennaro (copertina)
Formato: 114 pagine, colore, brossurato, 16x21, 3,80 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Pioggia, una cripta di famiglia, un maniero aristocratico con grandi vetrate alle quali spesso si affaccia qualcuno, una ristretta cerchia di persone che nasconde un segreto, strani delitti sui quali è chiamato ad indagare un giovane investigatore, una filastrocca per bambini ripetuta di notte...

Ecco gli ingredienti di questa nuova "Storia" ambientata nell’Inghilterra ottocentesca illustrata da Francesco Ripoli, azzeccatissimo disegnatore di questo numero, già visto sulle pagine de Il Lungo Inverno ("Le Storie" 11), altro appuntamento inquietante di questa collana Bonelli sempre più valida e meritevole. Anche in questa occasione Ripoli si dimostra all’altezza del compito inquadrando alla perfezione il periodo storico e la cupa tensione della vicenda.

Manca solo la musica ad accompagnare il lettore tra le pagine d’esordio alla scrittura di Gianmaria Contro (già curatore della collana); dove Christopher Lacombe cercherà di risolvere il misterioso susseguirsi di morti inspiegabili che coinvolgono casa Kilgorne e la sua triste proprietaria: la giovane vedova Eleanor, un personaggio caratterizzato in maniera sublime.

Non senza difficoltà il tenente Lacombe riuscirà a mettere insieme i pezzi di una storia emozionante, profonda, colma di una dolce tristezza che nel finale sprigionerà la sua forza disperata.

L’Innocente è soprattutto una storia dell’orrore e del mistero, calata magistralmente in quell’Inghilterra della quale Bram Stoker, Edgar Allan Poe e Mary Shelley, con i loro romanzi hanno definito i contorni e le ombre, sempre più dense della “letteratura gotica”; dove le gioie sono rare ed il sole non splende mai, coperto da grigie nubi...

Ring around the rosies...
A pocket full of posies...
Ashes... ashes...
We all fall down.
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