Rivisitazione poco degna
di Gianluca Lamendola
ULTIMATE COMICS ARMOR WARS
Autori: Warren Ellis (testi), Steve Kurth (disegni)
Formato: 96 pagine, colore, brossurato, 17x26, 4,30 €
Editore: Panini Comics
Per iniziare prendete il capolavoro della premiata ditta David Micheline e Bob Layton e dimenticatevene! Perchè, questa rivisitazione de La guerra delle armature (1987) per la linea editoriale Ultimate, ci appare come una pietanza sicuramente appetitosa, ma anche semplice, veloce e a tratti ingenua, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Infatti, l’autore Warren Ellis ci presenta un Tony Stark (alias Iron Man) non cupo, calcolatore e dilaniato dal senso di colpa come nella saga originale, bensì un personaggio molto somigliante alla sua scanzonata versione cinematografica, tanto che anche nei momenti di maggior pathos appare davvero poco credibile. Detto questo, una volta fatto di Tony il principale ingrediente attorno a cui si avvicenderanno tutti gli altri sapori del piatto, disponiamolo sul fondo per la cottura con qualche difficile situazione da superare.
Così aggiungete una serie di super criminali disposti a tutto per avere la sua tecnologia e bagnate ogni cosa con champagne, sesso, violenza, paranoia e altri aspetti dello stile eversivo di Warren Ellis. Infine coprite e lasciate cuocere fino a quando Iron Man dispenserà la sua vendicativa giustizia come in un film di Charles Bronson.
Ed ecco pronta... Ultimate Comics Armor War! Una miniserie che tuttavia non riesce a convincere fino in fondo, non solo a causa dello scomodo paragone con l’opera della coppia Micheline-Layton, ma soprattutto perché mostra come non ci sia ancora chiarezza riguardo alla direzione che devono seguire le serie Ulimate. Poiché, se l’intento è sviluppare nuove situazioni narrative, allora non si possono calcare (e storpiare) le storie dell’universo Marvel tradizionale, aggiungendo semplicemente un colpo di scena nelle ultime pagine. Anche se ci abbiamo giocato sopra, ci pare ovvio come per questo non esista nessuna ricetta da seguire, ma come tutto dipenda solo dalla serietà degli autori e degli editor. Così con l’acquolina in bocca attendiamo speranzosi il piatto forte.
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