Accettabile anche per i fan hardcore
di Michele Miglionico
TSUBASA RESERVOIR CHRONICLE 9
Autori: CLAMP (testi e disegni)
Formato: 192 pagine, b/n, brossurato, 11,5x17,5, 3,70 €
Editore: Star Comics
CLAMP è il nome di un gruppo di autrici giapponesi che, nel corso degli anni, ha spaziato nei generi e conquistato una fetta trasversale di pubblico internazionale. Già avevano mutuato dal fumetto americano il concetto di un universo condiviso, con la possibilità di crossover tra i propri personaggi: una buona strategia per la fidelizzazione. Seguendo questa scia, per andare sul sicuro, nel 2003 lo studio creativo decise di pescare dai successi passati per imbastire una serie che strizzasse l'occhio ai fan più fedeli. Così nacque Tsubasa Reservoir Chronicle, che si è imposta come la produzione più lunga delle fumettiste, che hanno colto nel segno. La longevità è figlia dell'impostazione: una classica ricerca per dimensioni parallele, sulla cui fine si può solo disperare. La peculiarità di TRC, al di là del nome che sfugge all'immediata comprensione (Tsubasa non è neanche il nome di un protagonista), è che fattezze e nome dei personaggi sono, appunto, mutuati da precedenti lavori delle CLAMP. In barba alle elementari regole delle ucronie, non c'è nessun legame con le precedenti incarnazioni e i personaggi appaiono come attori, riconoscibili, ma calati in contesti e biografie avulse - e questo vale tanto per i protagonisti quanto per le comparse.
La grafica era sempre stato un punto di forza dello studio creativo. Purtroppo sono lontani i fasti di Rayearth o X/1999, in cui Mokona Apapa faceva sfoggio del suo talento. Chi è al tavolo da disegno, allo stato attuale, ignora deliberatamente la verosimiglianza anatomica e non padroneggia al meglio lo storytelling. La versione animata è molto più comprensibile.
Al di là di tutti questi limiti, il volume regala buoni momenti, spezza la linearità con l'inserimento di sottotrame e, che piaccia o meno, si lega ancora di più allo spin-off xxxHolic.
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