Recensione: Scacco alla Regina

Steampunk London
di Emiliano Berdini

SCACCO ALLA REGINA
Autori: Giovanni Di Gregorio (testi), Alessia Fattore (disegni), Maurizio Di Vincenzo (chine), Aldo Di Gennaro (copertina)
Formato: 114 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 3,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Un elefante meccanico che semina il panico all’interno di un edificio ottocentesco mentre si svolge una partita a scacchi. La descrizione della copertina del numero 19 della collana "Le Storie" della Bonelli è esemplificativa di ciò che questa serie possa offrire ai lettori e della motivazione del suo successo: "aspettatevi di tutto, vi racconteremo avventure per tutti i gusti e senza porci limiti di genere" è il messaggio.

E infatti in quasi due anni di pubblicazioni, la serie voluta da Mauro Marcheselli ha spaziato dal giallo al noir, dalla fantascienza all’horror, dalla Rivoluzione Francese al medioevo giapponese, dalla Chicago degli anni '30 alla Seconda Guerra Mondiale.

Questo mese la talentuosa penna di Giovanni Di Gregorio ci trasporta nella Londra di fine Ottocento, ma una Londra diversa da quella che la storia ci ha raccontato: una Londra ucronica, tipica del genere steampunk di cui il racconto di Di Gregorio fa parte, un genere che viene eccellentemente sviscerato nell'introduzione all’albo di Gianmaria Contro.

In questa capitale inglese la meccanica ha fatto passi in avanti di qualche decennio rispetto alla storia ufficiale ed è possibile organizzare una partita scacchi tra il miglior giocatore del mondo, il prussiano Fiehedrssen, e un automa intelligente, dal simbolico nome di Adam, che viene nutrito a carbone da fuochisti umani. Il tutto sullo sfondo della Great Exposition, fiera delle meraviglie tecnologiche sita in Hyde Park.

Ma la partita a scacchi si trasformerà subito in un evento molto più grande, quando ad ogni pedina mangiata dall’automa corrisponderà una morte reale, che metterà in pericolo la vita stessa della Regina (sia sulla scacchiera che a Buckingham Palace). Fiedehrssen suo malgrado dovrà entrare in rotta di collisione con la città e con Scotland Yard, che lo ritengono colpevole di una partita troppo rischiosa sulla pelle di Londra e, soprattutto, con il suo passato che tornerà, inaspettatamente, a tormentarlo.

Storia ottimamente orchestrata dall’autore (una certezza assoluta ormai tra le nuove leve), dove la fanno da padrone le caratterizzazioni dei due personaggi principali: Fiedehrssen e il comandante Langton, divisi dai rispettivi compiti (vincere la partita il primo, impedire la morte di ulteriori pedine/persone il secondo) e dal carattere scontroso, ma uniti alla fine dall’incessante evolversi degli eventi.

Ai disegni la coppia Di Vincenzo/Fattore, quest’ultima all'esordio in Bonelli e autrice di una buona prova.
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