Recensione: Julia 137

Sopraffina Julia
di Davide Paolino

JULIA 137
Autori: Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero (testi), Mario Jannì, Antonio Marinetti e Cristiano Spadoni (disegni), Marco Soldi (copertina)
Formato: 132 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 3,20 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Berardi ci ha abituati bene, la sua criminologa ha fatto breccia nel cuore dei lettori che non sono esclusivamente di sesso femminile. La brillante Julia ha catturato tutti, ormai, e il suo creatore, coadiuvato stavolta da Maurizio Mantero, ci porta tra le strade notturne di una Garden City che si prepara ad affrontare la più grande crisi che abbia mai avuto. Una storia che colpisce, che parte con un flashback che ci sarà molto utile per capire e comprendere la psiche del Colonnello Gerrord, forse il vero ed unico protagonista di questo albo. Passeremo da un campo di battaglia distruttivo ad un centro medico che intaccherà, sempre più, l’onore del Colonnello. Julia, intanto, è relegata per buona parte dell’albo ad un ruolo da Grillo Parlante, mentre cerca di capire chi ha davanti e come riuscire a fermare un militare con una forza d’animo e una voglia di riscatto enorme.

La trama è perfettamente disposta lungo le 132 pagine con un misto di azione e avventura intervallate dai pensieri e dall’analisi di Julia che, verso la fine, riconquista le redini dell’albo e ci assiste fino alla conclusione, forse troppo affrettata, ma giusta anche se un po’ troppo prevedibile. Di sicuro Berardi ha fatto meglio di ciò, ma nel complesso, la storia è accettabile.

I disegni del trio Jannì, MarinettiSpadoni sono sorprendentemente lineari tanto da non capire quando e come si sono intervallati nella rappresentazione grafica dell’opera. Forse c’è un cambio di guardia tra le pagine 50 e 51, ma è una mera supposizione. La copertina di Marco Soldi riprende una scena dell’albo portata all’eccesso. Forse un po’ troppo. Bella sicuramente, ma leggermente bugiarda.
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