Recensione: Hunter 1

Clive Cussler e Bruce Willis, in salsa francese
di Alessandro Neri

HUNTER 1
Autori: Patrick Renault (testi), Léandro Fernandez (disegni), Angélique Cesano, e Delphine Rieu (colori)
Formato: 48 pagine, colore, cartonato, 23x30, 9,45 €
Editore: Soleil Productions

Un cacciatore di teste, non uno qualsiasi, uno di quelli con tanto di megaufficio in un building del centro di Manhattan, viene ingaggiato per uccidere due vecchietti. Nelle sue indagini, Brian Hunter scoprirà che la faccenda è più difficile e pericolosa del previsto.

Tra spie americane e sovietiche, complotti e fantomatiche organizzazioni trasversali della Guerra Fredda, da New York a Varsavia, il racconto scorre bene, senza intoppi. Renault (oggi alle prese con Les Mondes de Cthulhu, antologia di storie brevi sul mito di H.P. Lovecraft) riesce a caratterizzare bene i personaggi, ma senza mai abbandonarsi in lungaggini che avrebbero solo rallentato e forse annoiato il lettore. Una trama come questa non ha bisogno di troppi fronzoli, è già difficile per un autore zigzagare tra gli stereotipi del genere.

Perfetti i disegni di Léandro Fernandez, che abbiamo già apprezzato su Hulk e Punisher. Verrebbe da chiedersi se non ci sia una specie di liaison, più o meno percettibile, tra questo Cacciatore e il Punitore. Il primo volume si chiude su una rivelazione, aspettiamo con ansia il seguito per vederci più chiaro e magari scoprire chi si nasconde dietro l'identità di Natas, anagramma di... Sì sì, proprio lui!
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