Recensione: Dylan Dog 257

Marzano alla sua prima su DYD regolare
di Alessandro Neri

DYLAN DOG 257
Autori: Giancarlo Marzano (testi), Luigi Piccatto (disegni), Angelo Stano (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,70 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Dylan si ritrova, come già successo altre volte, ingaggiato dal sindaco di un villaggio sperduto per acciuffare un energumeno apparentemente tornato dal mondo dei morti e che vuole uccidere la bella dottoressa del luogo, rifugiatasi nella stazione col capo della stessa.

Marzano, alla sua prima storia sulla serie regolare di Dylan, non riesce a essere molto originale rispetto a decine di altre avventure dylaniate che si assomigliano tutte: paesino, indagatore, sindaco, agente, bella da salvare, mostro. Nonostante una soluzione del caso abbastanza convincente, la storia non raggiunge la piena sufficienza, soprattutto dopo l’enorme errore conclusivo (ci riferiamo alle ultime due pagine): sarebbe stato meglio se Marzano avesse evitato questo finale da film di serie B.

Le tavole di Piccatto sono sempre un godimento, ma in questo numero è un po’ sotto tono (già sentiamo qualcuno dire che lo è da dieci anni). A fasi alterne troviamo delle pagine bellissime da vedere, mentre altre sono anche troppo stilizzate, forse addirittura tirate via.

Nell’ultimo periodo troppi numeri di Dylan Dog ci erano piaciuti e ci avevano quindi un po’ insospettito. Adesso siamo più tranquilli, forse niente è cambiato.
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