Recensione: Dragonero 3

Il grande fantasy
di Giuliano Scialpi

DRAGONERO 3
Autori: Luca Enoch e Stefano Vietti (testi), Giuseppe Matteoni (disegni e copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 3,30 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Finalmente entra nel vivo dell'azione la nuova testata fantasy della Bonelli. Con il terzo numero della serie Dragonero, splendida creatura del duo composto da Enoch (GeaLilith) e Vietti (Hammer, Zona X), si cominciano a meglio delineare i contorni di un mondo a metà strada tra fantasy e steampunk, con reminiscenze de La stirpe di Elan riconoscibili nella commistione di tecnologia e magia, nell'esistenza della casta dei cosiddetti "tecnocrati" dediti alla scienza e dei loro misteriosi manufatti. Gli ottimi disegni di Giuseppe Matteoni ci accompagnano sull'isola continente degli orchi dove tra segreti alchemici che dovevano rimanere sepolti (il fango pirico corrispettivo dell'inestinguibile nonché misterioso fuoco greco dei bizantini), mostri denominati "impuri" trasformati dalla necromanzia e tribù di orchi folli di odio, si svela la mente perversa che ha ordito il malefico piano di distruzione dell'umanità intera in nome di un malinteso amore per la natura. Le suggestioni sono tante e riconoscibili per gli appassionati, la Nera Signora ricorda il Signore delle Locuste del pluripremiato Bone di Jeff Smith, l'anelito ecologista quello del folle Ra's al Ghul arcinemico di Batman, la distinzione tra orchi malvagi rievoca la trilogia di Stan Nicholls, ma il risultato non manca di originalità grazie anche al segreto che rende tanto di successo le testate della storica casa editrice milanese, la cura con la quale viene delineato il protagonista, in questo caso quell'Ian Varliedarto dal solido carisma attorno al quale si intreccia la trama. Si può ben dire che questo volume segna il passaggio tra la prima fase introduttiva ed il cuore della vicenda portata avanti con la perizia di chi sa dosare i colpi di scena senza scadere in inutili labirintiche astrusità che inibiscano una lettura scorrevole. Non ci si poteva aspettare di meno dai due autorevoli ed esperti autori che finalmente colonizzano un genere, quello fantasy, tipicamente appannaggio della cultura anglosassone; chissà se sapranno apportare delle novità in un mondo di cliché attingendo anche alle nostre tradizioni.
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