Intervista: Cryx

Computer, onde e fumetti
a cura di Giuseppe Nieddu

Cristiano Corsani, in arte Cryx, è un matematico fiorentino classe 1969 con una sola grande passione: la tavola. Quella del windsurf e quella del disegno.
Ha collaborato e collabora con varie riviste tra cui Wind News e Il mio Camper e il sito Tom's Hardware realizzando illustrazioni e strisce a fumetti. Ha anche illustrato il libro Io speriamo che me la surfo. È anche tra gli autori di Cartaigienicaweb.
Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro a fumetti, L’evoluzione della specie, pubblicato da Periscopio Edizioni, di cui abbiamo già parlato su ComicsViews.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l'ing. Cryx.

Ciao Cryx, grazie per aver accettato la nostra intervista.
Ti abbiamo conosciuto sul web con “Un giorno da sistemista” su Tom’s Hardware e ti sei in seguito fatto notare per l’L'evoluzione della specie, un bel libro autobiografico, dove racconti come un “vecchio” nerd ha seguito la crescita delle tecnologie e della società negli anni. Ce ne puoi parlare? Come è nata questa idea?
Da oltre 3 anni pubblico vignette e fumetti comici per il sito Tom's Hardware che tratta di tecnologia a 360° (informatica, telefonia, videogiochi, etc...). Nel 2014 mi era venuta l'idea di fare un fumetto divertente sulla storia dell'informatica – dato che è anche il mio mestiere. Non trovando un filo conduttore soddisfacente, ho preso in prestito un'idea autobiografica, che ho nel cassetto da tempo, riadattandola al tema dell'informatica. Quindi ho ripercorso, attraverso la mia vita personale, l'incontro/scontro con le nuove tecnologie in rapidissima evoluzione: dai videogiochi arcade ai moderni computer. Il tutto condito con lo stupore e la difficoltà di rapportarsi a questi nuovi stimoli per un “nativo analogico” come me. Nato col telefono con la ghiera, per intenderci, e le cabine a gettoni.

Chi legge i tuoi web comic non può non notare il personaggio della scimmia. Cioè la rappresentazione della “voglia di avere” che appartiene a tutti gli appassionati di qualsiasi categoria.  Come ti è venuta l'idea per questo personaggio? Hai mai pensato di farne protagonista di una serie a parte?
Con i miei amici surfisti scherzavamo sempre su questa “fantomatica” scimmia, che ogni stagione estiva ci “costringeva” a spendere ingenti capitali per l'acquisto di nuove attrezzature. Credo che possa essere declinata anche sulla tecnologia che ci spinge a cambiare il cellulare, piuttosto che il pc sempre più spesso, anche se spesso non vi è nessuna giustificazione. L'idea del personaggio è venuta per caso: nel fumetto “MacheAVVENTURA”, in cui racconto il mio amore/odio per i prodotti Apple, mi sono dichiaratamente ispirato a ZC (vedi le prime tavole). Avevo bisogno di un personaggio “spalla” che in qualche modo aiutasse a capire quella parte “insana” e totalmente irrazionale che ci spinge a commettere spesso certi misfatti. Mi è venuta in mente la scimmia di surfistica memoria appunto. L'ho ripresa per il seguito “MacEvolution” ed ho in progetto di usarla ancora, per adesso però non penso a uno “spin off” tutto suo.

Tu sei un padre di famiglia e lavori a tempo pieno come informatico. Come riesci a far conciliare tutto questo con l'impegno artistico?
È un macello! O forse un miracolo. Ancora non so come riesco ad arrivare puntuale, o quasi, ad ogni uscita del sabato. Mi sono attestato su due tavole a settimana – di più non posso – sceneggiate, disegnate e colorate. Avendo un impiego fisso – per fortuna – che mi impegna tutta la giornata e una famiglia numerosa, nonché un sacco di tempo perso sui mezzi pubblici perché sono un pendolare, praticamente disegno la notte. È molto difficile riuscire a mantenere una buona qualità: mi piacerebbe avere più tempo per sceneggiare meglio le mie cose e disegnarle come si deve, invece sono costretto molto spesso, anzi quasi sempre, a improvvisare direttamente sulla tavola.

Da buon informatico, ti avvali del computer per realizzare e pubblicare i tuoi fumetti. Secondo te, quali sono i vantaggi e i limiti, se ce ne sono, dei mezzi di cui disponiamo oggi?
L'informatica è stata per anni al centro dei miei studi e del mio lavoro. Da un po' di tempo, complice l'età che avanza, comincio a non sopportarla più. Però il mio background mi ha permesso di avvicinarmi senza troppi problemi alle nuove tecnologie digitali. Trovo gli strumenti di disegno digitali fantastici, mi ci sono abituato velocemente e anche grazie a Tom's sono riuscito a costruirmi una workstation quasi professionale. I vantaggi sono molteplici: in pratica concentri in un unico versatilissimo strumento foglio, matite, inchiostro, colori, tavolo luminoso, reference e altro ancora. Ad esempio uso molto il 3D, mi serve come reference soprattutto per gli sfondi. L'uso di queste tecnlogie mi aiuta molto a rispettare i tempi tagliando fasi di lavoro in modo drastico. L'unico difetto è il costo: purtroppo per avere uno strumento che funziona devi andare al top, e il top costa e non è confrontabile con nessun altra alternativa. Ne ho provate di alternative, anche grazie a Tom's, e niente eguaglia la mia tavoletta Wacom, non c'è niente da fare. Detto ciò devo confessare però che i risultati che si ottengono con la matita sul foglio sono sempre più vivi, freschi e dinamici.

Pubblichi oramai regolarmente, da alcuni anni, per Tom's Hardware, dove parli,  con vena comica ed autoironica, della tua vita da sistemista. È un argomento molto di nicchia. Hai qualche progetto al di fuori di argomenti di natura “tecnica-tecnologica”?
Sì, siamo dentro il 4° anno di collaborazione ormai. Purtroppo (per me) il tema centrale di Tom's è la tecnologia. Dico purtroppo perché avrei voglia di misurarmi con qualcos'altro. Ho nel cassetto idee per storie di fantascienza, di vita, di surf divertenti e non, ma purtroppo il tempo non basta. Tom's è stato ed è una grande vetrina che mi consente di raggiungere migliaia di lettori a settimana, mi ha fatto conoscere e, tutto sommato, lavorando nel campo dell'informatica tratta temi che conosco bene.

Come nasce il tuo amore per la Nona Arte?
Come tutti quelli che amano disegnare ti dirò che nasce da piccolo: “disegno da quando ho memoria” è la tipica affermazione. In realtà devo confessare che il mio vero, primo e incondizionato amore è l'animazione. Mi ritengo un esperto nel campo: ho visto tutto praticamente. Il fumetto è un surrogato. Quando ero piccolo (anni 70/80) fare animazione era un sogno impensabile, materialmente irrealizzabile. Il fumetto invece era più alla portata: basta un foglio, una matita e tanta fantasia. E da allora ho riempito tonnellate di fogli con le mie fantasie. Oggi l'animazione è molto più alla portata del singolo: con un buon pc e una tavoletta grafica puoi fare tanto. Un investimento alla portata di tutti. Accarezzo l'idea di produrre piccole animazioni ma, figurati, non ho tempo per le cose più semplici, immaginati per un attività complessa che necessita di dedizione totale come i cartoni animati.

Oggi che lettore di fumetti sei? Cosa ti piace leggere?
Graphic Novel. Leggo un po' di tutto. In passato, da ragazzino, ero un lettore, oltre che di Topolino, dei fumetti supereroistici. Per un po' di tempo ho abbandonato la lettura dei fumetti. Da qualche anno ho ripreso ma si vede che invecchio e le serie non le sopporto più. Preferisco storie che hanno un inizio e una fine ben definite. I fumetti li scelgo sfogliandoli. Se il tratto, il colore o altro mi colpisce li scelgo, altrimenti restano sullo scaffale. Come ho letto su un recente fumetto, molto bello, di cui adesso mi sfugge il titolo: “è dall'età di 15 anni che non leggo più i fumetti, guardo solo le figure”. Questa affermazione mi calza a pennello.

Quali sono le tue fonti di ispirazione artistiche?
Tutte e nessuna. Anche se ho curiosato un po' dappertutto devo dire che il “manga”, a parte qualche eccezione, non mi piace. Sono molto europeo. Amo farmi spiazzare. Quindi mi piace il mainstream ma anche l'undergorund oppure cose assolutamente originali e fuori dagli schemi come “Blue” che ho letto di recente o “Polpette spaziali”.

Hai già un altro progetto a fumetti in cantiere?
Sto lavorando a un nuovo fumetto per Tom's Hardware, ho già diverse tavole pronte. Stavolta tento di uscire un po' dal solito tema dell'informatica, vedremo. Allo stesso tempo lavoro ormai da un anno a una sceneggiatura fantascientifica la cui idea di base mi piace molto ma che non sono riuscito ancora a mettere in chiaro. Potrebbe essere qualcosa di proponibile anche su Tom's, forse. Con un amico poi stiamo ragionando di fare insieme un bel fumetto sul surf, ma per ora son solo chiacchiere.

Dove ti vedi “da grande” nel fumettomondo?
Sono molto realista: sono già grande, troppo grande per nutrire sogni di gloria. Sebbene abbia sempre disegnato e aperto il mio blog di web comics nel lontano 2004, sono pienamente cosciente che potrò portare avanti solo progetti “per passione”. Confesso che non mi dispiacerebbe fare della mia passione un lavoro, ma a 47 anni la vedo molto dura per varie ragioni: non ho una formazione artistica, sono un assoluto autodidatta ed ho molti limiti; devo pagare il mutuo e le bollette per cui mi ci vuole un lavoro che mi garantisca una certa regolarità; non c'è molto spazio per nuovi giovanissimi talenti figurati per me. Detto questo spero di riuscire a pubblicare altro, anche solo su internet (che è un formidabile strumento di autopromozione) e anche a costruire qualche collaborazione con qualche artista. Mi piacerebbe molto confrontarmi e collaborare con qualcuno, magari in qualche gruppo di disegnatori underground.

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