Recensione: Carnage: faida di famiglia

Chi sei, Carnage?
di Gianluca Lamendola

CARNAGE: FAIDA DI FAMIGLIA
Autori: Zeb Wells (testi), Clayton Crain (disegni)
Formato: 120 pagine, colore, brossurato, 17x26, 12 €
Editore: Panini Comics

Dopo la morte di Carnage nel lontano 2005, ad opera dell'eroe dorato Sentry (manovrato dallo sceneggiatore Brian Bendis) che lo spezzò letteralmente in due lasciandolo a vagare nell'orbita terrestre, la Marvel adesso ha finalmente deciso di riportare alla vita questo villain, tanto in voga negli anni '90 grazie anche alla miniserie Maximum Carnage, in cui metteva a ferro e fuoco New York insieme ad altri pazzoidi (il doppelganger mostruoso di Spiderman, il cadaverico Carrion II capace di distruggere la materia organica con un tocco, la letale Shriek).
E lo fa affidandosi ad uno sceneggiatore di successo come Zeb Wells, che riesce molto bene nelle sue storie a fondere l'azione con gli inattesi risvolti psicologici dei personaggi. Un equilibrio che l'autore sa sapientemente raggiungere anche in questa miniserie proposta dalla Panini nel classico formato "100% Marvel" per libreria. Dividerla, difatti, sarebbe stato un grave errore, perché la storia tiene inchiodati fino all'ultima pagina smontando tutti i castelli che inevitabilmente ognuno si fa nella sua lettura.

Pensiamo solo alle didascalie che aprono la storia secondo la più consolidata tradizione del mondo dei comics: le famose 4 pagine! Queste - lo sappiamo - servono a introdurre il protagonista e a dare delle informazioni relative al tempo e allo spazio della narrazione. Wells dimostra di conoscere bene la lezione, ma stupisce alquanto presentandoci i commenti di Spidey riguardo l'inseguimento del furgone blindato, senza che lui sia in scena. Infatti, il braccio scheletrico che lancia la ragnatela e a cui se ne aggiunge nella vignetta successiva un secondo e infine un terzo (!!!) appartengono al suddetto doppelganger. Insomma, quasi come se Zeb Wells ci avvertisse fin dal principio di stare attenti a ciò che stiamo guardando, quasi come se si trattasse di uno spettacolo di magia. La magia dei comics per cui la morte non è mai un'equazione definitiva? Chissà...

Del resto potrebbe mai esistere Carnage senza Cletus Kasady, il serial killer che accidentalmente si fuse con un seme della creatura nota Venom (nella quale al tempo vi era Eddie Brock), suo arcinemico nonché primo simbionte della della Casa Delle Idee? Beh, a quanto pare Wells pensa di no, così niente incantesimi o altre trovate mistiche per riportare il simbionte rosso sangue sulla Terra, ma tanta tanta (fanta)scienza. A pensarci è l'avido multimilionario Micheal Hall, che sfrutta le connessioni neuronali - tra questa sorta di “costume” alieno e un qualsiasi ospite umano - per incrementare la produzione di protesi e (come vedremo!) di esoscheletri alla faccia - invidiosa! - di Tony “Iron Man” Stark. Ma allora è il solito team-up? Non proprio, perché se da una parte abbiamo Iron Man e Spidey, dall'altra abbiamo un personaggio che insospettabilmente si prende tutta la scena, ovvero la psichiatra Tanis Nieves dell'istituto Ravencroft. È lei ad inseguire il furgone blindato per salvare dagli scienziati di Hall la sua paziente Shriek: un'anima ferita capace di scatenare un letale urlo sonico e dal bizzarro potere secondario (ma mica tanto!) di far impazzire le persone che la circondano.

D'altronde, di rivolte civili per colpa di questa Crisi ne abbiamo viste tante in televisione, sui giornali o su internet, e la Marvel non rinuncia (anche dopo il crossover Fear Itself) ad entrare nuovamente nell'attualità con questa miniserie, sottolineando come l'oscurità e la paura possa emergere in ognuno di noi se adeguatamente sollecitata. Sarà perciò per questa ragione che Wells non sceglie Shriek come nuovo ospite del rosso simbionte, ma preferisce una combattuta dottoressa. Difatti, in poche pagine dense di azione veniamo a conoscenza della sua infanzia e del suo nobile – quanto testardo – desiderio di difendere i freak, soprattutto quelli che, come la criminale, non vogliono alcun aiuto. Fortunatamente oppure no, Tanis dovrà ricredersi (i tempi sono duri si sa!) per poter salvare Spidey e Iron Man dalla furia del redivivo nemico. Riconoscendo l’esistenza del male e diventando la giustiziera simbiotica chiamata Scorn nata dalla fusione con l'ultimo arrivato tra la progenie di Carnage (dopo Toxin, caduto anch’egli presto nel profondo limbo fumettistico)

Le tavole di Clayton Crain (anche per la loro forte componente digitale) risultano quasi sempre dettagliate e realistiche, almeno per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Peccato, forse, che la venatura horror insieme alla numerosa presenza dei cosiddetti “non-luoghi” (ospedali, laboratori e strade) abbiano finito per sacrificare le ambientazioni a favore di un montaggio concitato che arrivasse subito al punto.

E allora, che ne è stato di Cletus Kasady? C'è lui dietro la “maschera” di Carnage? Tranquilli, non ce ne siamo dimenticati, ma su di lui e sul suo destino preferiamo non rivelarvi nulla.
Difatti, questo volume è solamente il prologo della miniserie “Carnage U.S.A”. Allora perché spoilerarvi tutto e rovinarvi la lettura?
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