Recensione: Dylan Dog 284

Enna e Mari colpiscono ancora (quasi)
di Alessandro Neri

DYLAN DOG 284
Autori: Bruno Enna (testi), Nicola Mari (disegni), Angelo Stano (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,70 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Una ragazza che ha il potere di far ammalare e morire le persone, una madre che la sfrutta e la superstizione della gente. Ecco gli ingredienti di “Nel segno del dolore”, storia in cui Enna trova il modo di prendersi gioco di coloro che credono in queste cose, ma anche di chi ha paura del diverso, nella migliore tradizione dylaniata. Un’avventura triste per il nostro indagatore, che si ritrova tra le mani (e nel letto) una ragazza bellissima e dal nome evocativo, Pandora, ma che è praticamente schiavizzata da una madre degna della fiaba di Cenerentola. Tutto questo per un potere terribile che la giovane non ha chiesto e che la riduce ad essere un mostro che distribuisce morte.

Nonostante questi buoni presupposti, un bel finale (non abbiamo tra le mani una di quelle storie che sarebbe meglio finissero a pagina 94), un Groucho non ridotto a macchinetta fabbrica battute e il tratto romantico di Mari, questo DYD manca di vera originalità, di quel pizzico che avrebbe potuto fare di questo un albo davvero bello, magari anche da ricordare.
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