Recensione: La maledizione del Wendigo

Trincee ancor più spaventose
di Alessandro Neri

LA MALEDIZIONE DEL WENDIGO
Autori: Mathieu Missoffe (testi), Charlie Adlard (disegni), Aurore Folny (colori)
Formato: 64 pagine, colore, brossurato, 17x26, 8 €
Editore: saldaPress

Se pensavate che Charlie Adlard fosse già troppo occupato ad illustrare gli zombi di The Walking Dead, ricredetevi: con La maledizione del Wendigo, fa capolino nel fumetto francese.

E ci regala una storia ambientata nel 1917, nell'inferno delle trincee, dove vengono mandati al macello ragazzi che soldati non sono e che ora si trovano di fronte ad un orrore ancora più grande di quello che, se sono fortunati, vedono ogni giorno. Soldati francesi e tedeschi si ritrovano a dover smettere di spararsi addosso e indagano insieme sulle misteriose sparizioni di soldati di entrambe le fazioni. Non disertori, ma trucidati da un essere soprannaturale, la cui vera natura è conosciuta solo da un soldato americano pellerossa, Wohati, l'unico che può aiutare gli scettici poilus e boches.

Pubblicato Oltralpe da Soleil e riproposto negli USA da Dynamite, da noi è proprio l'editore di TWD a pubblicarlo, saldaPress.

Mathieu Missoffe (autore televisivo qui alla sua seconda prova a fumetti) ha il merito di riuscire ad intrecciare bene il fantastico alla Storia, a cominciare dal nostro protagonista indiano. Cosa ci fa un pellerossa nelle trincee europee della Grande Guerra? Ci fa quello che ci facevano ben 12.000 altri indiani, combattevano costretti dal Governo USA, quando ancora neanche avevano la piena cittadinanza americana. Certo, ci sono delle forzature nella trama, ma possiamo facilmente trascurarle, confusi ed ammaliati dalla malsana atmosfera che respiriamo lungo tutto il racconto, creata con maestria dall'autore.

E questa strana disturbante sensazione di oppressione, questa onnipresenza del Male, è ben rappresentata da Charlie Adlard, efficace quanto su The Walking Dead, capace come pochi di rappresentare le emozioni sui volti dei tanti personaggi, dinamicissimo nelle scene d'azione.

In La maledizione del Wendigo la tensione si taglia col coltello. Ma non provate a mangiarla, meglio la carne umana!
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