Rencensione: Iron Man: Extremis

Extremis per riflettere
di Giuliano Scialpi

IRON MAN: EXTREMIS
Autori: Warren Ellis (testi), Adi Granov (disegni)
Formato: 176 pagine, colore, cartonato, 17x26, 20 €
Editore: Panini Comics

Il nostalgico spettatore che, andando a vedere il film Iron Man 3, si aspettasse di trovare il classico scontro con l'eterno avversario Mandarino equipaggiato di anelli magico/tecnologici, magari supportato da alleati come il drago Fin Fang Foom, rimarrebbe di certo deluso da una trama che rimanda al fantastico story arc Extremis del genio Warren Ellis corredato dagli splendidi disegni dell'ormai artista a tutto tondo Adi Granov. Il nuovo corso della Casa delle Idee, tesa ad accontentare i palati di una generazione sempre più proiettata nel futuro e sempre meno propensa all'incanto che propinavano le storie di supereroi fino agli anni ottanta, trova la sua paradigmatica realizzazione in questo volume edito da Panini Comics in un elegante formato cartonato. Disegni e colori iperrealistici adatti ad un racconto maturo, dinamico ma al contempo profondo, fanno da battipista ideale per chi volesse entrare in un Universo Marvel nel quale le certezze si sono ormai quasi tutte sgretolate (basti pensare all'epica Civil War). Il nostro Tony Stark è alle prese con una crisi di coscienza che lo porterà non solo a confrontarsi con i fantasmi del passato evocati in un sonno comatoso con abile artificio letterario dallo sceneggiatore (sembra di vedere il primo film dell'eroe giallo e rosso), ma ad evolversi sia mentalmente verso la deriva solitaria ed autoritaria che lo contraddistinguerà da ora in poi (il rifiuto di chiedere aiuto ai Vendicatori), sia fisicamente con l'acquisizione del virus che dà il nome a questa serie. Un volume che serve anche da rapido riepilogo delle origini di questo supereroe per il neofita che vi si volesse accostare in modo da capire non solo la nascita dell'armatura, ma la psiche di un uomo che è sempre stato diviso tra l'aspirazione a costruire un mondo migliore e la consapevolezza della necessità di doversi spesso "sporcare le mani" per poterlo fare. Anche i personaggi secondari sono egregiamente delineati (dal giornalista John Pillinger al guru Sal Kennedy) e, servendo bene all'economia dell'opera, esaltano la suddetta contrapposizione nell'animo dello scienziato milionario che esce comunque vincitore dal confronto con la collega Maya Hansen, rea non tanto di aver tradito gli ideali che propugna, quanto di non interrogarsi mai sulla giustizia delle sue scelte. Questa storia dimostra che temi come etica della scienza, morale, anelito al bene comune o anche terrorismo, ambiente e progresso sono argomenti che possono essere ampiamente trattati e discussi all'interno di un genere letterario che fatica ad affrancarsi dal bollino di mero svago per adescenti soprattutto quando tratta di supereroi. Modernissimo dal punto di vista della tecnica narrativa, costringe il lettore, come tutti i prodotti di qualità, a porsi della domande sul mondo in cui viviamo e sulle decisioni che anche inconsciamente prendiamo tutti i giorni. Infine è consigliatissimo come promemoria della nascita e dell'evoluzione di un personaggio che da anni non smette mai di stupire.
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