Recensione: Topolino 2735

Inizia Paperino in Double Duck
di Davide Paolino

TOPOLINO 2735
Autori: Carlo Panaro, Silvia Ziche, Donald Soffritti, Andrea Freccero e AA.VV.
Formato 178 pagine, colore, brossurato, 14x18.5, 2,10 €
Editore: The Walt Disney Company Italia

Gli Ultraheroes dopo otto puntate lasciano le pagine del settimanale di casa Disney (ritorneranno?) e passano il testimone alla nuova saga tutta made in Italy: l’agente segreto Double Duck con Paperino che cerca di prendere l’eredità di James Bond.

Nell’editoriale della direttrice De Poli viene presentata l’opera con un pizzico di nostalgia per un rimando a Pk, e con la coniazione di un termine per indicare i fan della nuova saga, che non funziona tanto: DDers. Ma passiamo alla storia: buona, prima parte di una saga che potrebbe fare ancora di meglio, l’accoppiata Vitaliano-Freccero è ottima e vedremo dove ci porterà. Segue un “giallo” per Topolino e Pippo molto ben realizzato, una buona trama senza i soliti colpevoli (ovvero Gambadilegno o Macchia Nera). Complimenti quindi a Marco Bosco per la sceneggiatura e a Marco Palazzi per i disegni molto chiari. La terza storia è incentrata su Paperone e un altro dei suoi metodi per guadagnare, come al solito usando un macchinario inventato da Archimede. Scritta e disegnata da Sergio Cabella, l’avventura risulta piacevole per alcuni tratti con un ottimo finale. Panaro purtroppo non mantiene lo standard con l’avventura di Eta Beta e Topolino, che si può saltare senza problemi. Infine una storia straniera che, finalmente, ha un livello alto: ci viene presentato un Paperino milionario che cerca di farsi benvolere dalla famiglia e nello stesso tempo guadagnare sempre più alle spalle di Zio Paperone, cosa assai difficile. Il finale non è scontato, i disegni perfetti.

Un Topolino tutto sommato buono che cerca sempre di migliorare, appuntamento quindi alla prossima settimana con la puntata numero due dell’agente DD e con la "Mille Strade di Topolinia".
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