Recensione: Ritorno a Berlino

Ultima grande avventura per Paolo Morales
di Gianluca Lamendola

RITORNO A BERLINO
Autori: Paolo Morales (testi), Davide De Cubellis (disegni), Aldo Di Gennaro (copertina)
Formato: 116 pagine, b/n, brossurato, 17x21, 3,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Max è uno showman, un donnaiolo, un egocentrico e un grande ritardatario. Così, armato di una grande faccia tosta, umorismo e una bionda e manesca cameraman di nome Nora, incalza i politici con domande sconvenienti da trasmettere nel suo programma. Anche "Osiride 2" doveva essere un semplice tormentone per catturare l'attenzione degli spettatori, ma ha finito per sollevare un grande polverone. Ed è da qui, che inizia la sua avventura. Ma la vicenda, per quanto violenta, diventa il pretesto per Max di ricordare il suo passato di orfano, mentre per un vecchio sicario di abbracciare finalmente un'agognata redenzione. Era la notte in cui fu abbattuto il muro di Berlino, quando René uccise il padre del ragazzo, proprio nel momento in cui sua madre lo stava per mettere al mondo.

Pertanto, Ritorno a Berlino si addentra nel genere del thriller politico con un segreto che non può essere rivelato senza rovinare la carriera di molte figure pubbliche; poi abbraccia il noir regalandoci delle figure sofferte, solitarie e combattive.

La bravura del compianto Paolo Morales sta nel trattare una vicenda così matura, senza ricorrere ad una verbosità leziosa di chi vuole mettere in contrapposizione la psiche dei vari personaggi, per veicolare una chiave di lettura o semplicemente divertire.

Loro sono i cattivi. Questo basta a regalare alla storia tanti momenti di suspence e di azione a cui fanno eco i volti tirati dei protagonisti disegnati da Davide De Cubellis. Sopratutto, il magistrato Helene Fechter che, oltre alla sua scorza da dura, rivela quella tipica tenerezza femminile da cui viene strappata all'anonimato di un ruolo puramente funzionale al racconto. 

Infine, quando pensiamo di poterci finalmente rilassare, accade che una parola sussurrata all'apice delle tensione emotiva tra due personaggi, possa rimettere in discussione tutto ciò di cui eravamo sicuri. E irrimediabilmente, continuiamo a pensarci anche dopo averlo riposto insieme agli altri volumetti della collana "Le Storie"... Contenti del modo con cui due grandi artisti ci hanno fregato ancora una volta.
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