Recensione: La Spada Selvaggia di Conan 1

“Sono incatenato a un diavolo!”
di Matteo Spadini

LA SPADA SELVAGGIA DI CONAN 1
Autori: Gerry Duggan (testi), Ron Garney (disegni), Richard Isanove (colori), Alex Ross (copertina)
Formato: 48 pagine, colore, spillato, 17x26, 3,50 €
Editore: Panini Comics

Conan è tornato alla Marvel e la notizia è già vecchia di qualche mese. Dopo Conan il Barbaro, che è stato il primo spillato portato in Italia dalla Panini, ora è la volta del primo numero di La Spada Selvaggia di Conan (il secondo è in uscita a fine giugno).
Per calarvi rovinosamente nel clima in cui ci trascina Gerry Duggan, sceneggiatore di questo primo arco narrativo, potreste scegliere una "Can I Play With Madness" degli Iron Maiden o, in alternativa, assistere in pauroso silenzio alle gesta del cimmero, che qui è giovane, ladro, sconsiderato e più feroce che mai.

Come aveva fatto Jason Aaron nella primissima parte della sua "Vita e Morte di Conan" (in Conan il Barbaro), anche Duggan sceglie di articolare la narrazione fra passato e presente. La sostanziale differenza è che, in questo caso, la storia è totalmente in flashback e ci parla in particolare di un barbaro ventenne finito su una nave negriera, in compagnia di individui che porterebbero paura e angoscia a qualsiasi uomo. Ma non a Conan.

Siamo solo all’inizio del nuovo corso di storie sul barbaro ma è interessante, sorprendente, direi, il modo in cui gli autori coinvolti stiano riuscendo, con evidente passione, entusiasmo e conoscenza della materia, a donare davvero una nuova vita alla creatura più famosa e commerciale di Howard. Già dalla copertina, con un Conan brutale nell’atto di uccidere, La Spada Selvaggia ci rende chiaro quello che sarà lo spirito con il quale Duggan e compagnia affronteranno la spericolata e dannata vita del cimmero.
Ron Garney, con i colori di Richard Isanove, interpreta la meravigliosa narrazione di Duggan con disegni dall’impatto immediato che sanno donare a Conan, con assoluta naturalezza, ogni tipo di cambiamento della sua condizione umana; che sia in preda al delirio, disteso ed indifeso (di rado,  ma capita anche a lui) o con il diavolo che tenta di uscire dal suo corpo.
Evocative e, a tratti allucinogene, le due splash page che precedono la tavola finale.
Un grandissimo lavoro.

Chiudono il primo numero una piccola gallery di cover variant e la prima parte di un racconto, "L’Ombra della Vendetta", scritto da Scott Oden. Il nostro consiglio è quello di aspettare e di leggerlo tutto insieme per poterlo apprezzare appieno.
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