Recensione: Solomon Kane - Il Castello del Diavolo

Diavolo contro Diavolo
di Matteo Spadini

SOLOMON KANE - IL CASTELLO DEL DIAVOLO
Autori:  Scott Allie  (testi), Mario Guevara (disegni), Dave Stewart (colori), John Cassaday  (copertina)
Formato: 120 pagine, colore, brossurato, 17x26, 12 €
Editore: Panini Comics

Solomon Kane, che da un punto di vista editoriale potremmo definire un fratello maggiore di Conan e uno dei primi figli di Robert Ervin Howard, è un puritano inglese che vaga nel mondo del XVI secolo con lo scopo di individuare il male, in ogni sua forma, ed eliminarlo. Sembra ci sia un copione scritto per lui, una missione divina che molto probabilmente nessuno gli ha donato. Eppure, vestito di nero e con quel cappello che contribuisce enormemente a rendere oscura la sua figura, Solomon Kane non si dà pace finché non vede soccombere lo sfortunato nemico che incrocia la sua strada.

Forti della fede nei confronti del pallido spadaccino puritano, abbiamo riesumato un volume della Dark Horse edito in Italia dalla Panini che racchiude al suo interno l’adattamento di un racconto di Howard, "Il Castello del Diavolo", in cui Kane si aggira nella pericolosa Foresta Nera, in Germania, in compagnia di un viaggiatore incontrato per caso.
I due nuovi compagni di viaggio condividono il freddo e alcune storie riguardanti un castello e il suo signore, il barone Von Staler, che pare sia l’arfefice di alcune crudeli impiccagioni. Solomon Kane deve entrare in quel castello e conoscere il barone per capirne la sua natura; solo così potrà scoprire se sono solo dicerie o se è la pura verità.

Scott Allie e Mario Guevara racchiudono una parte della poetica di Howard in un fumetto inquietante come pochi ce ne sono. Narrato (e disegnato) con maestria e potenza, "Il Castello del Diavolo" ci consegna il personaggio di Solomon Kane come forse lo aveva concepito il suo creatore; un uomo condannato sulla terra ad estirpare le creature del male, che siano umane o bestiali, e in cerca di qualcosa che possa finalmente far luce sulla sua stessa natura. Un uomo, un vendicatore, un abile assassino che inevitabilmente ha molto in comune con i suoi stessi nemici. Il Diavolo, le manifestazioni che troverà nei sotterranei del castello e nella Foresta Nera sono alla sua portata perché Solomon Kane non è un angelo, non porge l’altra guancia e fa paura. Per capirci, un po' come l’Hellboy di Mignola (a proposito, c’è una sua variant all’interno del volume). La differenza più grande, fra i due, è che la creatura di Howard è umana e quindi assolutamente imperfetta e colma di contraddizioni. Un Diavolo, buono.
Un volume da recuperare ad ogni costo.
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