Recensione: Gesù Cruci Fiction Tour

Pulp! Pop! Gesù!
di Giuseppe Nieddu

GESÙ CRUCI FICTION TOUR
Autori: Daniele Fabbri (testi), Stefano Antonucci (disegni)
Formato: 52 pagine, b/n, brossurato, 16x23, 6,50 €
Editore: Edizioni Made in Kina

Quando lo si vede sullo scaffale, questo albo, non si può fare a meno di notarlo. 
Il Messia in copertina, in versione pulp fiction non può non suscitare una reazione. Che sia curiosità o altro, vale la pena prenderlo, portarlo a casa e leggerlo.
Se lo si legge superficialmente si può pensare che sia l'ennesima critica alla Chiesa cattolica, ma se si immagina questo vuol dire che non si è voluto percepire il messaggio che i due autori hanno voluto comunicare.

Tutto inizia quando il Messia viene rimandato sulla Terra. Qui la sua missione è quella di ristabilire il contatto della gente con la religione alla quale Gesù appartiene. Dopo un'attenta analisi, decide di tentare il mondo dello spettacolo, mettendo a rischio anche il suo delicato rapporto di coppia.
Ed è qui che il vero messaggio di questo fumetto diventa chiaro: la critica è rivolta verso un tipo di umorismo spicciolo e di poco spessore, ma che riscuote grande successo. In senso più ampio, proprio al successo di questa forma di intrattenimento, dove conta più fare share che un vero e proprio spettacolo. Il pubblico non ha voglia di pensare o ragionare su quello che si sta comunicando, l'importante è divertirsi ed avere almeno l'impressione che si sia detto qualcosa.

Daniele Fabbri, attraverso una narrazione accattivante, ci fa conoscere la sua ironica visione della società. La sceneggiatura è montata in modo che i vari colpi di scena siano intelligenti ed invoglino nel proseguo della lettura fino alla fine. Il tutto, naturalmente condito con delle trovate comiche, audaci e divertenti, che possono lasciare un po' sbigottiti i ben pensanti.
Stefano Antonucci, alle matite, disegna personaggi e ambientazioni con un tratto caricaturale a metà strada fra il graffiante ed il morbido, dando un impronta molto dinamica all'insieme.

Abbiamo, quindi, un'opera divertente ed intelligente che parla di un meccanismo a cui la società accetta di piegarsi, senza chiedersi cosa ci sia dietro. Dove l'accettazione del non pensare è data in cambio di quattro risate facili.
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