Recensione: Empire

Avventura senza limiti
di Giuliano Scialpi

EMPIRE
Autori: Jean-Pierre Pécau (testi), Igor Kordey (disegni)
Formato: 160 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 5 €
Editore: Editoriale Cosmo

A metà strada tra un romanzo di Jules Verne, antesignano della moderna fantascienza, con le sue macchine volanti, i sottomarini e gli automi, ed uno del nostro Emilio Salgari, con feroci thug assetati di sangue impegnati nella millenaria lotta con gli avversari naga, pirati ed ufficiali inglesi e francesi in lotta per la supremazia nelle colonie, questa narrazione all'insegna dell'avventura più audace ci consegna un capolavoro dal sottile retrogusto steampunk che affascinerà chiunque adori viaggiare con la fantasia.

Jean Pierre Pècau, coadiuvato dagli splendidi disegni di Igor Kordey che ricordano le illustrazioni di tanti romanzi di avventura di fine '800, gioca con storia e fantasia imbastendo una trama complessa che si snoda tra India Afghanistan e Russia, dimostrando di aver colto appieno l'insegnamento di Pratt con il suo Corto Maltese sempre in viaggio e sempre alla ricerca di un senso nella vita. Ma qui è il dovere che spinge i nostri due protagonisti, un ufficiale francese ed il suo compagno drammaturgo/giornalista/spia/alchimista dai mille talenti e dai mille ricordi, a cercare di fermare un prototipo di calcolatore meccanico che rischia di battere nel campo della tattica militare il grande Napoleone Bonaparte. I personaggi prendono vita attraverso le pagine con un realismo che riesce a coinvolgere il lettore rendendolo partecipe dei vari caratteri ed illudendolo quasi di stare al cinema dove l'intreccio si dipana senza alcuno sforzo davanti ai suoi occhi. A tratti ironico, a tratti romantico, mai scontato, si legge tutto d'un fiato grazie alla dinamicità dei dialoghi e dei tratti; ci si riscopre ad apprezzare infatti il piacere di soffermarsi negli innumerevoli particolari delle vignette precise come miniature di Dürer senza perdere la fluidità del racconto.
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